Libri strappati, lavagne imbrattate, ma soprattutto scritte sataniche su muri e pavimenti. E' questa la scena che si è trovato davanti il personale della scuola Padre Gioacchino La Lomia a Canicattì, in provincia di Agrigento. I vandali hanno anche bruciato due crocifissi e imbrattato le pareti scrivendo "Satana" e "666". Sull'accaduto stanno indagando gli inquirenti del commissariato della città.
Un altro episodio simile si è verificato nel complesso Don Bosco in via Pirandello dove sono stati danneggiati gli infissi e l'arredamento scolastico. L’allarme satanismo non è nuovo nella provincia, qualche mese fa, infatti, ad Agrigento nei pressi della rupe atenea, era stata trovata una tunica nera con cappuccio, simile a quelle utilizzate per celebrare pratiche esoteriche.
Il filo rosso che lega questi episodi potrebbe essere quello del "satanismo acido". Il termine viene spesso usato dai criminologi per indicare gruppi di giovani che compiono azioni criminose di vario tipo, come ad esempio la profanazione di cimiteri o atti vandalici, nel nome di Satana e contro il dio cristiano.
Il primo cittadino di Canicattì, Ettore di Ventura, su Facebook ha espresso profondo rammarico e rabbia per i fatti avvenuti nella scuola Padre Gioacchino La Lomia. "Ferisce la mancanza di rispetto per il luogo dove i nostri figli crescono e apprendono la convivenza civile", scrive il sindaco. "Mi auguro che questi vili individui, con il contributo di tutti, vengano presto assicurati alla giustizia e che fatti del genere non si verifichino più".