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Proteste e scontri in Iran, Rohani prova a calmare la piazza

Almeno due morti e centinaia di arresti in quattro giorni di manifestazioni. Il presidente interviene: giusto criticare, ma senza violenza

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Quarto giorno di manifestazioni di piazza in Iran, con arresti e popolo arrabbiato come non accadeva da anni. E Rohani scende in campo per placare l'ira della piazza. Iniziate per protesta contro il carovita e un'economia che stenta a decollare, le dimostrazioni anti-governative e contro la corruzione del regime cominciano a diventare preoccupanti. "Giusto criticare, ma la violenza non serve", ha affermato il presidente da Teheran.

Negli scontri di sabato notte almeno due persone sono morte a Doroud, nel Lorestan. Sei le vittime secondo altre fonti, non ufficiali. Nella sola Teheran inoltre sono stati arrestati 200 manifestanti, alcuni dei quali già rilasciati, e una quarantina di leader della protesta, accusati di aver organizzato "manifestazioni illegali" e di aver danneggiato proprietà pubbliche, ha reso noto il vicegovernatore della capitale Nasser Bakht.

Proprio per evitare i raduni di strada le autorità hanno bloccato, anche se "solo temporaneamente", l'accesso ai social netowrk, in particolare Telegram e Instagram.

E' intervenuto per la prima volta dall'inizio delle proteste il presidente iraniano Hassan Rohani che ha parlato in un incontro del governo trasmesso dalla tv di Stato. "Il popolo iraniano è libero di manifestare", basta che le proteste "siano autorizzate e legali" e che non si trasformino in violenza. "Una cosa è la critica - ha detto - un'altra la violenza e la distruzione della proprietà pubblica".

Pur attaccando il presidente americano Trump per le sue "interferenze" e il sostegno su Twitter agli iraniani in piazza, Rohani riconosce tuttavia che il popolo non è solo preoccupato per motivi economici, ma anche "per la corruzione e la trasparenza".

Altre 100 persone arrestate ad Arak - Circa 100 persone sono state arrestate durante le proteste nella città di Arak. Lo ha detto il governatore della provincia centrale, Ali Aghazadeh, aggiungendo che 12 agenti di polizia sono rimasti feriti negli attacchi all'ufficio del governatorato della stessa città.