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Con "Bette & Joan" l'inizio del 2018 su Premium è all'insegna della "Faida"

Parte il 7 gennaio su Studio Universal la serie che racconta la guerra scatenatasi tra Bette Davis e Joan Crawford sul set di "Che fine ha fatto Baby Jane?", con Susan Sarandon e Jessica Lange

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Due stelle del cinema che interpretano due stelle del cinema di ieri. Sono Susan Sarandon e Jessica Lange, rispettivamente nei ruoli di Bette Davis e Joan Crawford nella serie "Faida: Bette & Joan", che parte il 7 gennaio su Studio Universal, canale del pacchetto Premium. Narra le vicende della rivalità feroce tra le due dive degli anni 30 che nel 1962 si trovarono fianco a fianco sul set di "Che fine ha fatto Baby Jane?".

Una serie gioiello, ennesimo parto di quell'hit maker che risponde al nome di Ryan Murphy. Per l'autore americano si tratta della terza serie antologica, dopo " American Horror Story" e " American Crime Story". Sotto il titolo di "Faida" ogni stagione sarà dedicata a un rapporto particolarmente turbolento tra personaggi pubblici. E il primo a finire sotto la lente di ingrandimento di Murphy è stata la relazione di amore-odio (più il secondo) che si instaurò tra Joan Crawford e Bette Davis. Due dive degli anni 30 che con il passare degli anni si trovarono a essere dimenticate dai produttori che preferivano puntare su attrici più giovani.

Al loro rilancio ci pensò il regista Robert Aldrich, che le volle per il suo thriller psicologico, "Che fine ha fatto Baby Jane?". E proprio su quello che accadde su quel set, tra rivalità, sgambetti e capricci da dive (ma anche una profonda stima reciproca mai confessata) è incentrata la serie, che vede come protagonista due star che, ironia della sorte, si vedono quasi nella stessa situazione: Jessica Lange da tempo ha abbandonato il cinema per diventare una regina del piccolo schermo, mentre anche Susan Sarandon, ha diradato sempre più le sue apparizioni sul grande schermo. Apprezzata dalla critica e dal pubblico, la serie ha ottenuto 4 candidature ai Golden Globe e 18 nomination agli Emmy, portando a casa solo due statuette in categorie minori. E' stata però eletta "Programma dell'anno" agli Afi Awards

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