Finisce con una vittoria il 2017 per avvocati e attivisti di GayLex che danno l'annuncio della "prima trascrizione di un atto di nascita di un bimbo con due mamme, senza l'intervento di un giudice". A provvedere al riconoscimento senza passare per vie giudiziali un Comune della Maremma, in Toscana, che non viene reso noto "per evitare il rischio impugnazione da parte dello Stato". La vicenda, che va considerata 'apripista' in Italia, vede comunque alcuni precedenti simili, come a Roma nel 2015.
La vicenda A dare notizia della trascrizione dell'atto di nascita estero di un bambino con due mamme in un Comune toscano è l'avvocato Cathy La Torre dell'associazione GayLex, che ha assistito la coppia. Si tratta di due donne sposate da anni all'estero e del loro bimbo di 6 mesi. "La notizia che mi ha resa più felice in questo anno. - si legge nel post su Facebook dell'avvocato La Torre. - La mia più vecchia amica e la sua compagna, hanno avuto un meraviglioso bimbo. Vivono prevalentemente in America, dove sono sposate e riconosciute entrambe come mamme. Dunque chiedevano che anche per l'Italia loro figlio avesse due mamme. Chiedevano, cioè, che la verità fosse messa su carta stampata".
I precedenti amministrativi e giudiziali La vicenda, che va considerata 'apripista' in Italia, vede comunque alcuni precedenti simili. Come un caso avvenuto a Napoli nel 2015, dove l'atto di nascita di un bambino figlio di due donne sposate in Spagna, fu prima trascritto dall'anagrafe, poi annullato dalla Prefettura e poi nuovamente trascritto a seguito di un contenzioso su disposizione del tribunale. O il caso avvenuto a Roma, sempre nel 2015, dove fu trascritto l'atto di nascita di un bambino figlio di due donne e nato in Argentina. Diverse sono poi le sentenze che si sono occupate del riconoscimento dei figli di coppie omosessuali e della trascrizione dei relativi atti di nascita. "Speriamo - conclude l'avvocato La Torre - che il nostro impegno come avvocati e attivisti apra la strada al riconoscimento amministrativo delle famiglie omogenitoriali, senza dover passare dai tribunali, in attesa che ci sia finalmente una legge che tuteli tutte le famiglie".