BOTTA E RISPOSTA

Cina replica alle accuse di Trump: rapporto su petrolio non accurato

Il presidente americano aveva accusato Pechino di non rispettare l'embargo

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Il report su vendita e trasbordo di petrolio da una nave cinese a una nordcoreana, denunciato dal presidente americano Donald Trump come esempio di mancata collaborazione di Pechino nell'attuazione delle sanzioni controPyongyang, "non è accurato". E' la risposta della Cina affidata alla portavoce del ministero degli Esteri Hua Chunying, secondo cui Pechino non permetterà mai alle compagnie nazionali di "violare le risoluzioni dell'Onu".

La Cina respinge le accuse mosse da Trump: "Fare clamore senza ragione attraverso i media non contribuisce al rafforzamento della difucia reciproca e della cooperazione", ha dichiarato Hua Chunying. La Cina, ha aggiunto Hua, ha fatto apposite indagini sul report pubblicato il 26 dicembre dal Chosun Ilbo, quotidiano sudcoreano, che ha mostrato le immagini di satelliti spia della nave nordcoreana Ryesonggang 1 connessa a un'altra cinese, in un'attività di commercio "ship-to-ship" in alto mare, vietata già dalla risoluzione 2375 approvata a settembre dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu. La portavoce ha spiegato che la nave "incriminata" non ha effettuato fermate presso porti cinesi da agosto. "Se dovessero essere accertate violazioni, la Cina le affronterà con risoluzione nel rispetto delle leggi", ha concluso Hua.

Trump, su Twitter, aveva attaccato Pechino con queste parole: "Colta IN FLAGRANTE - molto deluso che la Cina stia permettendo che il petrolio vada in Corea del Nord. Non ci sarà mai una soluzione amichevole al problema nordcoreano se questo continuerà ad avvenire!".

Caught RED HANDED - very disappointed that China is allowing oil to go into North Korea. There will never be a friendly solution to the North Korea problem if this continues to happen!

— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 28 dicembre 2017

Il tweet era stato originato dalla pubblicazione da parte di un giornale sudcoreano di foto satellitari che dimostrerebbero le forniture di petrolio. La Cina ha dato il suo consenso a un inasprimento delle sanzioni contro Pyongyang, alleato storico con i quali i rapporti sono sempre più freddi.

Trump: Se la Cina non ci aiuta interverremo - Donald Trump, in un'intervista al New York Times, per la prima volta ha detto di essere "stato debole" con la Cina sul commercio nella speranza che spingesse la Corea del Nord ad abbandonare il suo programma di armi nucleari. Ma "il petrolio sta andando in Corea del Nord", ha rimarcato Trump, "se non ci aiutano con la Corea del Nord, allora faccio quello che ho sempre detto di voler fare", ha aggiunto ventilando la minaccia di intervenire militarmente.

Corea del Sud sequestra nave: ha trasferito a Nordcorea petrolio - Intanto la Corea del Sud ha sequestrato brevemente e ispezionato una nave registrata a Hong Kong a ottobre per aver trasferito a un'imbarcazione nordcoreana prodotti petroliferi, in violazione delle sanzioni dell'Onu. L'ha riferito un funzionario del ministero degli Esteri di Seul. La nave, che ha come armatore una compagnia di Taiwan, trasportava 600 tonnellate di prodotti petroliferi dal porto sudcoreano di Yeosu e avrebbe trasferito parte del suo carico a un'imbarcazione nordcoreana, ha spiegato un portavoce del ministero.

Onu bandisce da tutti i porti 4 navi della Corea del Nord - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ha invece bandito dai porti di tutto il mondo quattro navi cargo nordcoreane per aver trasportato merci proibite in base alle sanzioni imposte al regime di Pyongyang. Quattro altre navi - battenti bandiere delle Comore, di Saint Kitts and Navis, della Cambogia e della stessa Corea del Nord - erano state già inserite nella blacklist a ottobre. Invece la Cina si è opposta al blocco per ulteriori sei navi. Una lista di dieci navi era stata proposta per il blocco dagli Stati uniti, ma "solamente quattro navi sono state accettate", anche se "la procedura resta aperta" per le altre imbarcazioni, ha indicato anonimamente un diplomatico.