INTERVISTA A ROLLING STONE

Bono: "Ho rischiato di morire, ma i medici mi hanno salvato, sono stato fortunato!"

Il frontman degli U2 si racconta in una lunga intervista nel nuovo numero di "Rolling Stone"

© instagram

"E' successo l'anno scorso, ero molto spaventato e non ero in grado di parlare e nemmeno di spiegare, mi sentivo come soffocare...". Bono, frontman degli U2,  racconta sulle pagine di Rolling Stone, che gli dedica la cover di gennaio, di aver avuto un'esperienza pre-morte, all'inizio di quest'anno, ma preferisce non scendere nei dettagli: "Non ho voluto fare diventare la cosa una soap opera, come fanno molte star...".

E proprio la morte e la mortalità sono temi portanti del nuovo album degli U2 "Songs of Experience", il quattordicesimo del gruppo rock, uscito l’1 dicembre 2017. Bono ammette comunque che l'intenzione di realizzare brani che riflettessero l’idea della morte, c'era già e che la brutta esperienza che ha dovuto affrontare ha solo dato un contributo creativo per il nuovo album.

"Ho avuto alcuni incidenti shock nel corso della mia vita, anche una brutta una caduta in bicicletta recentemente... Le persone hanno questi episodi che li portano vicini alla morte e che possono essere di natura psicologica o fisica. E sì, per me è stata di natura fisica. Ma fortunatamente sono riuscito a risparmiarmi tutta quella parte di soap opera che è comune a molte celebrities".

Molto importante per lui è stato sempre l'intervento capillare e veloce di medici, per evitare il peggio. "Non tutti possono usufruire della mia stessa assistenza medica. In molti hanno dovuto affrontare problemi molto più gravi di me..".

E aggiunge: "Sono un fottuto uomo più fortunato della Terra. Non pensavo di aver paura di andarmene in fretta. Ma poi ho pensato che non sarebbe stato carino perché ho ancora un paio di album da fare e i bambini da veder crescere e questa bella donna, i miei amici e tutto il resto. Insomma non doveva toccare a me. E invece poi all'improvviso è toccato a me. E tu pensi: Non voglio andarmene da qui. C'è ancora molto da fare".