Gentiloni: "Raggiunto l'obiettivo di arrivare a una fine ordinata della legislatura"
Il premier nella conferenza stampa di fine anno: "L'Italia si è rimessa in moto dopo la più grave crisi del dopoguerra"
Il governo ha raggiunto "un obiettivo importante", che era quello di "arrivare a una conclusione ordinata della legislatura". A rivendicarlo è il premier, Paolo Gentiloni, nella conferenza stampa di fine anno prima di salire al Colle per sancire la fine della legislatura. "L'Italia - ha sottolineato - si è rimessa in moto dopo la più grave crisi del dopoguerra", e il merito è stato "delle famiglie e delle imprese".
"Questa legislatura è stata a mio avviso fruttuosa. Capita che le cose nate un po' strane si rivelino nel corso del tempo fruttuose", ha spiegato.
"Stop traumatico sarebbe stato devastante" - Il premier uscente ha poi sottolineato: "Dovevamo evitare interruzioni brusche e traumatiche in un momento molto delicato per l'economia italiana e per la nostra società che stava leccandosi le ferite, stava e riprendendo fiato ed in alcune regioni stava rimettendosi a correre. Sarebbe stato grave, devastante arrivare a interruzioni traumatiche ed esercizi provvisori".
"In questo anno non abbiamo tirato a campare" - Gentiloni ha lanciato poi un appello alla prossima legislatura: "Non dilapidare gli sforzi fatti fino ad ora deve essere il primo impegno della prossima legislatura, sarebbe da irresponsabili non impegnarsi. Siamo all'inizio di questo percorso. C'è molta strada da fare. Nell'agenda della prossima legislatura non possono mancare le riforme e l'ambizione, guai a immaginare un futuro di piccolo cabotaggio. Il mio governo era nato un anno fa dopo la sconfitta del referendum, le dimissioni di Renzi e con le difficoltà del Pd, ma non abbiamo tirato a campare".
"In Italia c'è una sinistra di governo" - In conferenza il presidente del Consiglio ha inoltre affermato: "In Italia c'è una sinistra di governo a disposizione del Paese e questo si è visto nel governo Letta, nel governo Renzi e nel governo che io ho presieduto".
"Nel 2017 successi in Ue, spero confermati in 2018" - Nel 2017 ci sono stati "mesi di successi e impegni sul piano europeista che mi auguro che il 2018 possa confermare - ha proseguito -. L'anno che sta finendo aveva molte aspettative dal punto di vista internazionale. A consuntivo possiamo dire che nel dopo Brexit, la crisi più grande dell'Ue, l'incontro di Roma, è stato un punto di svolta". Gentiloni ha inoltre ricordato "l'importante appuntamento del G7 di Taormina, un successo organizzativo e non solo".
"Non siamo più il fanalino di coda dell'Ue" - Secondo Gentiloni, "siamo indietro rispetto alla media dell'Eurozona ma il fanalino di coda non siamo più noi. Se lo cercate cercatelo da un'altra parte".
"Anche l'Italia ha dato contributo alla sconfitta dell'Isis" - Sul piano internazionale, il premier ha ricordato che "il 2017 è stato l'anno della sconfitta militare di Daesh, una sconfitta alla quale anche il nostro Paese ha dato un contributo rilevante con le sue capacità di addestramento e supporto".
"Banche? Evitata crisi, non abbiamo regalato soldi ai mariuoli" - Durante la conferenza stampa, Gentiloni si è soffermato anche sul tema delle banche: "Altro che regalare soldi ai mariuoli: abbiamo messo soldi pubblici per salvare i risparmiatori delle banche e per evitare effetti di sistema. C'è chi dice che le banche restano un problema: cerchiamo di non crearcelo da soli il problema. Vigileremo perché il risanamento prosegua con ritmo necessario ma evitiamo crisi create da regole improvvisate".
"Deficit dimezzato ed export Italia riparte" - Il deficit dell'Italia è "dimezzato" e l'export è ripartito, collocando il paese fra i cinque maggiori esportatori mondiali. Il presidente del Consiglio ha rivendicato l'importanza del piano industria 4.0 nell'azione del governo perché "la competitività ha bisogno di un'innovazione tecnologica crescente".
"Darò mio contributo a campagna Pd" - Con l'avvicinarsi delle elezioni, Gentiloni ha specificato: "Naturalmente oltre a svolgere il mio ruolo fondamentale di presidente del Consiglio sia pure in un contesto di campagna elettorale e di camere sciolte, darò il mio contributo alla campagna elettorale del Pd. Discuteremo insieme le forme e il modo. Il contributo ci sarà; non bisognerà mai metterlo in stridente contraddizione con un ruolo che comunque bisogna continuare a svolgere a garanzia della funzione di governo. Ma i governi non sono super partes, fanno riferimento a una maggioranza, ed è normalissimo che chi li guida abbia un ruolo, anche se non e' un segretario di un partito".
"Italia è Paese dinamico che merita fiducia" - L'Italia che viaggia verso le elezioni "è un Paese affollato da tensioni e dai postumi di una crisi gravissima - ha aggiunto -, ma è anche un Paese dinamico, promettente, ammirato e che merita fiducia".
"Evitiamo campagna elettorale da dilettanti" - "Non voglio fare polemica con questo o quel partito, penso che ci sia un interesse generale ad avere una campagna elettorale che limiti per quanto possibile sia la diffusione di paure, la promozione di illusioni, il dilettantismo", ha detto ancora Gentiloni sottolineando che "sono rischi che abbiamo di fronte. Più la campagna elettorale sarà lontana dalla facile vendita di paure e da dilettanti allo sbaraglio, meglio sarà per il Paese".
"Mio bis? Qualsiasi cosa dica sarà usata contro di me" - Su un ipotesi di un secondo governo Gentiloni, il premier ha risposto: "Qualsiasi cosa dica in risposta a questa domanda credo che sarebbe usata contro di me. Governerò fino alle elezioni, dove mi auguro che la mia parte politica prevalga per poi avere un esecutivo con determinate caratteristiche, sicuramente dobbiamo farci carico della gestione della situazione per evitare instabilità".
"Sullo Ius soli mai incertezze, non c'erano i numeri" - "Il modo migliore per archiviare lo Ius soli per molti anni sarebbe stato quello di farlo bocciare. Sono convintissimo dell'importanza di questa norma, e sappiamo che il futuro si gioca sulla nostra capacità di non escludere e di non respingere. Ma non abbiamo avuto i numeri, non ci siamo riusciti", ha detto ancora Paolo Gentiloni. "Vi assicuro - ha aggiunto - che da parte del governo non ci sono mai state incertezze".
"Missione Niger? E' Paese transito flussi verso Italia" - La missione militare dell'Italia in Niger è stata decisa in seguito a una richiesta del governo di Niamey, in "un Paese di transito dei flussi migratori che poi arrivano in Italia", ha chiarito il presidente del Consiglio. "Noi andiamo in Niger - come il ministro della Difesa Roberta Pinotti aveva anticipato già nel mese di ottobre alle competenti commissioni parlamentari, preannunciando un'intenzione di organizzare una missione - in seguito a una richiesta del governo nigerino - ha spiegato il capo dell'esecutivo - pervenuta al governo italiano all'inizio del mese di dicembre".
"La richiesta riguarda il contributo italiano a fare le cose che l'Italia fa normalmente in questi Paesi. Che stiamo facendo in bilaterale o in formati europei ad esempio in Libia, con la guardia costiera libica - ha proseguito Gentiloni -. Lavoriamo per consolidare gli assetti di controllo del territorio, delle frontiere e per rafforzare, formare, addestrare le forze nazionali. Di questo che è il principale Paese di transito dei flussi migratori che poi arrivano in Italia. Ho sentito qualcuno fare delle strane illazioni sui motivi di questa scelta, francamente sono spettacolari. Ma comunque ognuno, ovviamente, ha diritto alle illazioni più spettacolari". "Ma la realtà è che noi abbiamo un interesse italiano evidente nel consolidare la capacità del Niger di controllo del proprio territorio".
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