Vicenza, la città del Palladio, Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'Unesco, svela ai visitatori un altro suo prezioso tesoro: la tradizione dell'oreficeria - che risale al XIV secolo e per la quale è ancor oggi conosciuta in tutto il mondo - che ora trova una singolare ed intrigante chiave di lettura turistica grazie al progetto Vicenza in oro: The golden tour since 1339.
Si tratta di un itinerario che porta alla scoperta delle botteghe del centro che mantengono viva la gloriosa tradizione orafa locale e di musei, sempre del centro storico, che ospitano le testimonianze di questo racconto emozionale ed artistico. Il prezioso itinerario – che parte, storicamente, dalla fondazione della Fraglia degli orefici nel 1339 e giunge ai giorni nostri - è illustrato in una bella mappa a disposizione del pubblico ed è stato tracciato sulla Pianta Angelica realizzata in epoca rinascimentale, il cui originale è conservato nella Biblioteca Angelica di Roma.
Vicenza, la città dell’oro – il percorso inizia dalle storiche contrà della città alla scoperta dei tesori di architettura, principalmente legati al nome di Andrea Palladio, incastonati in un impianto urbano romano che nella storia ha incontrato ricchezza e sviluppo proprio grazie al fiorire dell’economia orafa, che ha reso la città un polo produttivo e commerciale di rilevanza mondiale.
Prosegue poi nelle sale dei musei dove è possibile visionare i primi reperti delle lavorazioni orafe (Museo Naturalistico Archeologico di Santa Corona), antichi lavori di oreficeria sacra (Museo Diocesano), la loro rappresentazione visiva nei quadri di pittori locali (Museo Civico di Palazzo Chiericati), la completa evoluzione storica, tecnica e artistica (Museo del Gioiello). Il percorso giunge infine ai nostri giorni, alle Botteghe di oreficeria e orologeria, dove è possibile riconoscere le tecniche artigianali, la loro evoluzione moderna e le grandi aziende del gioiello che ancora oggi esportano design e creazioni in tutto il mondo.
Le oreficerie nei Musei - Le testimonianze. Oggi come nei secoli e millenni passati, il gioiello che indossiamo parla di noi: chi siamo, in quale tempo viviamo, a quale comunità apparteniamo. Al Museo Naturalistico Archeologico numerose sono le testimonianze che “raccontano” il dialogo tra uomo e monili dalla preistoria fino all’età Longobarda. Di particolare rilievo sono gli oggetti metallici di pregevolissima fattura che permettono di scoprire le origini più antiche della produzione orafa vicentina. Di età Longobarda (fine VI-VIII sec. d.C.) sono ad esempio bracciali, orecchini, collane, fibule e armi che documentano l’uso di tecniche di ageminatura e di multimateriali policromi con ferro, argento, osso, pietre dure e pasta vitrea. L’oro è riservato a ciò che fu più importante nella cultura longobarda, come le croci in lamina dalla sobria e luminosa eleganza e oggetti funerari, visibili al museo. Nell’elegante scrigno della Loggia Zeno del Museo Diocesano sono custoditi alcuni tra i più importanti ed antichi esempi di oreficeria sacra provenienti dal territorio vicentino, come la Madonna con Bambino, la Croce processionale, il Reliquiario della Sacra Spina e il Gioiello di Vicenza, riproduzione del celebre modellino della città di Vicenza realizzato da Cesare Capobianco come ex voto per la Madonna di Monte Berico a scongiurare un’epidemia di peste e distrutto dalla truppe napoleoniche nel 1797. Tra il 2009 e il 2013, da un’idea di Davide Fiore, il modello è stato ricostruito per iniziativa del Comitato per il Gioiello di Vicenza attraverso una raccolta di donazioni in argento come avvenuto per l’antico ex voto. Nel Museo Civico di palazzo Chiericati sono conservati numerosi dipinti che evidenziano diversi aspetti della vita passata, in cui è possibile cogliere anche il gusto per la gioielleria attraverso l’osservazione dei ritratti dei nobili vicentini, i cui monili si ispiravano a quelli delle corti europee e asiatiche.
Il Museo del Gioiello, unico in Italia nel suo genere - La tappa finale del tour è il Museo del Gioiello, il primo in Italia e uno dei pochi al mondo dedicato esclusivamente al gioiello. Collocato nella meravigliosa cornice seicentesca della Basilica Palladiana, offre un’originale esperienza conoscitiva del gioiello.
Nelle nove sale espositive bracciali, anelli e collier vengono presentati non secondo un criterio temporale ma tematico: la magia, il simbolo, la funzione, la bellezza, l’arte, la moda, il design, le icone e il futuro. La raccolta esprime il valore dell’oreficeria, non solo raccontandone la storia vicentina, ma indagando anche il legame tra il gioiello e l’uomo, del motivo per cui esso esiste, esisteva ed esisterà.
Catene in mostra - Fino al 25 marzo, il percorso di Vicenza in oro è arricchito da una piacevolissima mostra allestita al Museo del Gioiello, La catena tra funzione e decorazione. La rassegna celebra la catena, un elemento che è sempre stato molto presente tanto nei gioielli antichi quanto in quelli contemporanei: organo meccanico da trazione, la catena è stata, ed è, infatti ispirazione per gli orafi. Si ammira una selezione di catene preziose, in parte di tradizione veneta a testimonianza della cospicua produzione artigianale e industriale orafa dei distretti di Bassano del Grappa e Vicenza. La sensibilità del panorama orafo veneto verso la manifattura delle catene, è attestata anche dal catalogo delle Aziende Riunite di Vicenza del primo Novecento, che include una vasta scelta di tipologie di catene. Accanto a manufatti di produzione classica e tradizionale, sono in mostra anche gioielli contemporanei delle principali aziende orafe italiane e di noti designer, a dimostrare come da un semplice elemento funzionale possano prendere vita gioielli straordinari, il cui valore è dato dalla creatività, dall’innovazione e dal valore della tradizione.
Tutte le informazioni sull'itinerario sono online sul sito www.vitourism.it/itinerari-post/itinerario-oro/
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