Il Gruppo Caprai, testimone del savoir faire Made in Italy nel mondo, custodisce una lunga tradizione fatta di passione per il lavoro, capacità imprenditoriale, orientamento all’eccellenza. L’azienda, fondata da Arnaldo Caprai negli anni ’50, ha conquistato diversi settori di mercato, dal tessile al vinicolo, mantenendo sempre la propria impronta di superiorità qualitativa, frutto di impegno costante e appassionata dedizione.
Nell’ambito della moda, l’attività del Gruppo si concretizza nella Arnaldo Caprai Gruppo Tessile e nella Maglital Srl, più nota al pubblico attraverso la storia contemporanea del marchio Cruciani.
Creatività, esperienza e professionalità danno vita a veri e propri capolavori, sia nel campo della biancheria di lusso che in quello dei manufatti in cachemire più pregiato.
Alle spalle di ogni produzione si celano lavorazioni uniche, eseguite nel pieno rispetto della tradizione artigianale italiana, ed un’accurata attività di ricerca, che spesso trae spunto da reperti dell’arte tessile di inestimabile valore, custoditi nella Collezione Museale di famiglia.
Un’autentica passione per il merletto che riconduce immediatamente il nostro pensiero ad antiche e seducenti realtà, in cui l’arte armoniosa del ricamo diventa pura espressione di sentimento e sensibilità. Una parentesi romantica del nostro costume che oggi rivive, come in una favola, nelle nobili creazioni del marchio Caprai.
A raccontarci questo affascinante cammino imprenditoriale è Arianna, terza figlia di Arnaldo, erede di un autorevole capitolo della nostra storia.
L’azienda di famiglia, fondata nel 1955 da suo padre, Arnaldo Caprai, è un importante baluardo dell’eccellenza del Made in Italy nel mondo nel settore del tessile e della biancheria di lusso. Quali sono state le tappe più significative nello sviluppo e nella affermazione della vostra attività imprenditoriale?
Mio padre ha iniziato il suo cammino nel mondo del tessile più di sessant’anni fa come venditore di corredi porta a porta, finché non ha deciso di mettersi in proprio e di produrre biancheria per la casa in prima persona, mantenendo però sempre la caratteristica della vendita diretta. Ad un certo punto del proprio percorso, ha deciso di diversificare i rami di attività ed ha acquistato dapprima una cantina vinicola nella tenuta Val di Maggio, successivamente anche un maglificio, dando così origine a quello che è oggi il Gruppo Caprai. Il fil rouge dell’azienda di famiglia risiede nella scelta di immettere sul mercato esclusivamente prodotti di altissima qualità, utilizzando la materia prima più pregiata, con lo scopo di garantire sempre la massima soddisfazione del cliente. Il plus qualitativo è per noi imprescindibile, sia per quanto riguarda gli arredi per la casa, che per la maglieria ed i prodotti vinicoli. La gestione dell’attività secondo questi importanti valori è stata tramandata da mio padre, come eredità di famiglia, a noi tre fratelli, che oggi portiamo avanti con orgoglio il brand Caprai.
Quanto ha influito essere nata e cresciuta in un contesto familiare ricco di storia e tradizione nel mercato del tessile? Quali sono i valori fondanti che suo padre ha trasmesso a lei e ai suoi fratelli dall’alto della propria esperienza e cultura imprenditoriale?
I miei genitori hanno sempre lavorato insieme, sviluppando il loro progetto comune. Sono entrata in azienda ancor prima di nascere, nella pancia di mia mamma! Quello che sto percorrendo oggi è stato quindi per me un cammino del tutto naturale.
Mio padre ci ha insegnato il grande rispetto per il nostro mestiere e per le persone che lavorano con noi. Fare l’imprenditore è un piacere ed è anche una grande soddisfazione, ma al tempo stesso porta con sé un’importante responsabilità nei confronti delle famiglie che lavorano per noi. Assumiamo quindi un impegno costante, non soltanto verso la nostra attività produttiva, ma anche e soprattutto nei riguardi della gente che costituisce l’anima e la forza dell’azienda.
La vostra Collezione Museale è stata definita “la più importante collezione privata delle arti tessili esistente nel mondo”, sottoposta al vincolo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Com’è nata e come si è sviluppata sino ai nostri giorni?
Nel corso degli anni mio padre si è appassionato al tema del pizzo e del merletto, costruendo la collezione privata più importante del mondo, a partire dal primo fazzoletto del 1850, acquistato presso un antiquario sulla Grand Palce di Bruxelles. La collezione è oggi composta da oltre 25.000 reperti, tra manufatti, macchinari e libri. Il sogno è quello di riuscire un giorno a metterla a disposizione del pubblico. Nel 2007 abbiamo compiuto un primo piccolo passo in questa direzione, creando il Museo Virtuale, per rendere possibile un accesso online e spalancare, in qualche modo, le porte del nostro archivio al mondo intero. Riteniamo tuttavia che, per poter godere appieno della magia e dello splendore di questi pezzi, sia necessario ammirarli dal vero, con i propri occhi. Il progetto è quindi sempre quello di aprire una vera e propria sede fisica, che purtroppo però richiede spazi molto vasti, data la straordinaria ampiezza della collezione.
In ogni caso, questi antichi manufatti, di sorprendente valore artistico e culturale, stimolano da sempre la nostra produzione, rappresentando un caposaldo nella costante attività di sperimentazione e ricerca. Proprio dal punto di un particolare pizzo, custodito tra i nostri reperti, è nata l’idea del quadrifoglio in macramè dell’ormai famoso braccialetto Cruciani.
Anche quando non appare all’esterno, alle spalle di ogni nostro prodotto, a partire dal più semplice e di largo consumo, si cela sempre una lunga storia fatta di passione e tradizione.
Quali sono le caratteristiche fondamentali delle vostre produzioni?
Innanzitutto, come già dicevo, il valore intrinseco di tutti i nostri prodotti, realizzati secondo i criteri dell’eccellenza Made in Italy.
Sul fronte della maglieria, il nostro marchio Cruciani (www.cruciani.net) è sinonimo di qualità superiore, non in senso classico ma più contemporaneo. La nostra famiglia possiede il 50% del lanificio Cariaggi, la più importante azienda di filatura nel mondo nell’impiego di materie prime di massimo pregio. L’intero processo produttivo si svolge quindi all’interno del Gruppo, rigorosamente in Italia, contando sulla disponibilità di una filiera tessile completa, in grado di garantire al cliente una qualità eccelsa in tutte le varie fasi di lavorazione, a partire dal fiocco del cachemire sino al prodotto finito. Per quanto concerne l’arredamento tessile, per intenderci, quelli che un tempo venivano chiamati i “corredi”, ci siamo specializzati nel tailor made. Non abbiamo una produzione in quantità su larga scala, anche in considerazione del nostro elevato posizionamento sul mercato. I nostri clienti hanno disponibilità economiche importanti ed esigenze del tutto particolari. Abbiamo ad esempio realizzato arredi per personaggi di rilievo del mondo arabo, confezionando addirittura delle culle per alcuni prìncipi: prodotti unici e meravigliosi, dal sapore fiabesco.
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Un importante punto di forza dell’azienda consiste dunque nella fornitura di prodotti su misura. A questo proposito, qual è il vostro legame con la Santa Sede?
Nel 2009, in occasione della riapertura al pubblico della cappella dei Palazzi Vaticani, per riparare l’affresco “Conversione di Paolo” di Michelangelo dai raggi del sole, abbiamo realizzato uno speciale panneggio, dietro specifica richiesta della Curia Romana. Un vero e proprio capolavoro di arte tessile: otto varianti di colori di fili in pura seta, intrecciati tra di loro con maestria, e oltre 240.000 punti di tessitura, per un risultato davvero magnifico, che riesce a riprodurre fedelmente l’affascinante effetto di lumeggiatura presente sull’inestimabile opera del ‘500. Il panneggio è inoltre stato insignito, come consuetudine, dallo stemma del Pontefice Benedetto XVI.
Abbiamo inoltre realizzato e donato alla Santa Sede la tovaglia per il nuovo altare della Cappella Paolina, in puro lino bianco, con un bellissimo merletto in Punto Piatto di Venezia. Anche in questo caso, sulle cadute laterali della tovaglia, è stato ricamato il blasone del Sommo Pontefice.
Con la stessa cura, ci siamo occupati della realizzazione dei preziosi tendaggi di Castel Gandolfo.
Affianco alle tecnologie di altissima precisione, è corretto affermare che l’intervento dell’uomo rappresenta ancora oggi la parte più importante dell’intero processo produttivo?
Tutti i nostri progetti vengono confezionati grazie all’utilizzo di tecnologie e strumenti avanzati, ma non possono prescindere dal continuo ed attento intervento dell’uomo. Esistono telai molto antichi, indispensabili per la realizzazione di alcuni tipi di manufatto, dalle finiture preziose e minuziosamente curate nel dettaglio. L’impiego di questi strumenti richiede un alto grado di precisione e un ricco bagaglio di conoscenza, che soltanto la mano e la memoria umana sono in grado di assicurare. Il lavoro delle persone è sempre fondamentale, specialmente quando si tratta di prodotti su misura e non in serie.
Arianna, quali sono le sue passioni e come ama trascorrere il suo tempo libero?
Il lavoro è sempre stato al primo posto. Alcuni eventi della vita mi hanno inevitabilmente portata a modificare, almeno in parte, i miei orizzonti, come ad esempio la nascita dei miei figli. Quello che conta di più oggi per me è riuscire a trovare il giusto equilibrio tra il mio lavoro e i miei affetti più cari. Per il resto, il tempo libero è molto poco, come per tutte le donne che si destreggiano con forza e sacrificio tra impegni professionali e famiglia, dimostrando di avere dei poteri davvero eccezionali! Il braccialetto Cruciani “Wonder Woman” è stato proprio creato pensando non al personaggio dei fumetti che tutti conosciamo, ma alle donne comuni che, pur lavorando, riescono a conciliare ogni cosa…sono loro le vere eroine dei nostri giorni!
Come abbiamo raccontato, il Gruppo Caprai in sessant’anni di storia ha saputo collezionare importanti successi in molti settori. Nel futuro della vostra azienda che cosa vede?
I progetti sono sempre tanti, ma il desiderio più grande è quello di continuare a camminare lungo la strada percorsa in tutti questi anni, rimanendo fedeli al nostro dna e a quello che ci è stato insegnato: fare le cose con passione e devozione, sempre al massimo della qualità.