Una donna originaria del Bangladesh, residente a Bologna, è stata condannata a otto mesi di carcere per violenza privata con sospensione della pena, dopo aver rasato i capelli alla figlia. La "colpa" della bambina era quella di non voler indossare il velo islamico. Assolto con formula piena il padre perché, al momento del fatto, si trovava al lavoro.
Il Gup, Letizio Magliaro, non ha accolto la richiesta del pm Flavio Lazzarini che voleva una condanna a un anno e tre mesi per entrambi i genitori.
La vicenda - L'episodio risale al 30 marzo scorso quando la quattordicenne s'è recata a scuola con la testa totalmente rasata. Solo dopo le insistenze di un'insegnante la ragazzina ha ammesso il vero motivo per il quale s'era presentata in quelle condizioni.
Dopo la denuncia della preside ai carabinieri, che hanno rilevato ulteriori indizi di violenza, la ragazzina venne messa in una comunità. Ma nonostanza l'evidenza i genitori hanno sempre cercato di discolparsi sostenendo che la bambina avesse i pidocchi. "Faremo un’istanza al tribunale dei minori per chiedere che la ragazza torni a casa" ha detto l'avvocato della famiglia.