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Lavoro nei festivi? Torna la polemica | Il Papa: domenica è giorno di riposo

Con l'incalzare delle festività natalizie si riaccende il dibattito sulla qualità della vita dei dipendenti soprattutto delle grandi distribuzioni costretti a turnazioni spesso sfiancanti

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Con l'avanzare delle feste di Natale si riaccende la polemica sul lavoro nei giorni festivi e sulle turnazioni, spesso sfiancanti, alle quali sono sottoposti i dipendenti soprattutto delle grandi distribuzioni. Battaglia da tempo portata avanti dai sindacati, che anche quest'anno hanno rilanciato la "clausola dell'astensione dal lavoro", rilanciata da Di Maio qualche giorno fa e ripresa anche dal Papa che vuole la domenica "giorno di gioia e di astensione dal lavoro".

Non ha parlato esplicitamente di negozi aperti o chiusi papa Francesco nella sua catechesi durante l’udienza generale del mercoledì a Roma, ma la condanna ai nuovi ritmi di lavoro è inequivocabile. I lavoratori sono chiamati "schiavi", perché, spiega, "fu il senso cristiano del vivere da figli e non da schiavi a fare della domenica, quasi universalmente il giorno del riposo". Poi cita il Concilio Vaticano II: "La domenica è il giorno di festa primordiale che deve essere proposto e inculcato alla pietà dei fedeli, in modo che divenga anche giorno di gioia e di astensione dal lavoro".

Un "assist" al Movimento Cinque Stelle che ritorna sulla proposta del candidato premier Luigi Di Maio sulla chiusura obbligatoria degli esercizi commerciali almeno in 6 giorni festivi all'anno. "Lavorare a Natale anche se vuoi stare con i tuoi familiari — ha ribadito il cinquestelle — non è liberalismo, è lacrime e sangue". Rilancia Davide Casaleggio, il guru del Movimento, che scende direttamente in campo: "La soluzione non è restare aperti tutta la settimana, né far lavorare i negozianti oidipendenti dei centri commerciali durante le feste o 24 ore su 24 sette giorni su sette". Bisogna piuttosto, investire nella tecnologia e avvicinare le aziende italiane all’e-commerce".