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Il fiume Enza esonda, la denuncia: "Nessuno ci ha avvisato in tempo"

Più di mille abitanti costretti a lasciare le loro case a Lentigione. "Hanno suonato le campane del paese, me era ormai troppo tardi", racconta una vittima del maltempo

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"L'allarme non è partito per tempo. Se fossimo stati avvisati prima decine di cittadini avrebbero potuto salvare le auto e lasciare i loro appartamenti".  A denunciarlo a TgCom24 è Daniele Pasini, 44 anni, camionista, residente a Brescello (provincia di Reggio Emilia) che ha visto esondare il fiume Enza.

"Nessuno sospettava che poteva succedere qualcosa del genere. Le forze dell'ordine hanno preventivamente chiuso il ponte che divide la provincia di Parma da quella di Reggio nel comune di Sorbolo, ma i cittadini non sono stati allertati. Il fiume Enza ha però continuato a ingrossarsi  e l'argine è saltato nella notte. A quel punto l'acqua ha incominiciato a uscire e a invadere la frazione di Lentigione di Brescello. Sono state suonate le campane della chiesa, ma la gente dormiva e non ha fatto in tempo a scappare".

La situazione sembra lentamente migliorare -  Nei punti di massima l'acqua è arrivata all'altezza di 1,5 metri. Allagate case, macchine, e la zona industriale dove hanno sede importanti aziende, che si sono ritrovate con macchinari, capannoni e mezzi totalmente sommersi dall'acqua. 
"In questa piccola frazione - conclude Daniele Pasini -  vivono circa mille persone tra cui molti anziani. Appena è stato dato l'allarme sono intervenuti i vigili del fuoco e la protezione civile che hanno iniziato a portare via gli abitanti con elicotteri e gommoni". L'ennesino episodio che si sarebbe potuto evitare con una maggiore manutenzione degli argini e più lungimiranza.