Proseguono in Cisgiordania e ai confini della Striscia di Gaza manifestazioni di protesta palestinesi contro la decisione del presidente americano Donald Trump di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele. Nuovi incidenti si sono verificati in prossimità di Betlemme e di Hebron. Finora i morti sono quattro e oltre 1.250 i feriti. Proteste anche in Indonesia e in Libano.
Lacrimogeni contro manifestanti fuori ambasciata Usa a Beirut - Le forze di sicurezza libanesi hanno fatto uso di lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere decine di dimostranti che manifestavano nei pressi dell'ambasciata americana di Beirut. Le forze di sicurezza sono ricorse ai gas lacrimogeni e ai cannoni ad acqua per respingere i manifestanti che hanno tentato di aprire il cancello dell'ambasciata. Alcune persone sarebbero rimaste ferite.
Israeliano accoltellato alla stazione dei bus a Gerusalemme - Un israeliano è stato accoltellato alla stazione degli autobus di Gerusalemme. Lo ha detto il portavoce della polizia. Il ferito, una guardia di sicurezza di 25 anni, è in gravi condizioni mentre l'assalitore, un palestinese di 24 anni, è stato catturato.
Nuovi incidenti in Cisgiordania e a Gaza - E proseguono in Cisgiordania e ai confini della striscia di Gaza manifestazioni di protesta palestinesi. Secondo la televisione israeliana, incidenti si sono verificati in prossimità di Betlemme e di Hebron. A Tekoa, presso Betlemme, una israeliana è stata ferita da una sassata lanciata da palestinesi contro la automobile su cui viaggiava.
Scontri nel campus dell'Università di Hebron - Inoltre ci sono stati scontri campus dell'Università di Hebron, in Cisgiordania, tra manifestanti ed esercito israeliano. Lo riferisce l'agenzia ufficiale palestinese Wafa secondo cui "dozzine di studenti sono stati intossicati dai gas lacrimogeni sparati dalle forze di occupazione israeliane". La Wafa ha poi aggiunto che l'esercito "ha impedito agli studenti universitari di organizzare una marcia studentesca verso Al-Quds Al-Khalil Street".
Indonesia, migliaia davanti all'ambasciata Usa - Migliaia di persone hanno manifestato davanti all'ambasciata americana a Giacarta contro la decisione di Trump. "Usa andatevene da al Quds!" e "Siamo con i palestinesi", si leggeva sui cartelli dei manifestanti. Il presidente indonesiano Joko "Jokowi" Widodo ha condannato con forza la decisione del presidente americano definendola una violazione delle risoluzioni dell'Onu.
Proteste anche a Goteborg, molotov contro sinagoga - Bombe molotov sono state lanciate nella notte contro la sinagoga di Goteborg, in Svezia, in una manifestazione di protesta contro la decisione di Trump di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Nessuno è rimasto ferito ma la polizia svedese ha deciso di incrementare le misure di sicurezza attorno alla sinagoga e al centro ebraico adiacente. Tre persone sono state arrestate con l'accusa di incendio doloso. In settimana si erano tenute manifestazioni di protesta anti-americane e anti-israeliane anche a Stoccolma e Malmo.
Hamas incita: "Continuare l'Intifada" - E mentre infuriano gli scontri Hamas lancia un nuovo messaggio. "Facciamo appello al nostro popolo a portare avanti l'Intifada e a fare ricorso a tutti i mezzi di resistenza per opporsi agli occupanti", si legge su un poster pubblicato sul web che mostra un suo miliziano mentre impugna un fucile. Riferendosi alla uccisione a Gaza di due suoi miliziani in un'incursione aerea israeliana, Hamas aggiunge: "Il nemico pagherà un duro prezzo avendo infranto le regole della guerra alla resistenza. I prossimi giorni dimostreranno l'enormità del suo errore".
Israele scopre e distrugge tunnel di Hamas - Intanto Israele ha scoperto e distrutto un nuovo tunnel di Hamas che da Khan Younes, centro della Striscia di Gaza, si inoltrava per 200 metri in territorio ebraico. Secondo un portavoce militare, la galleria era dotata di "sistemi sofisticati" per permettere il passaggio verso Israele e attaccare soldati e popolazione. "Non cerchiamo un'escalation - ha aggiunto - ma dobbiamo difendere i nostri civili e non accetteremo violazioni della nostra sovranità".