Vuole risarcire il tassista a cui ha quasi staccato il lobo di un orecchio con un morso. E' la richiesta avanzata dal bodybuilder Antonio Bini, a processo con l'accusa di lesioni aggravate da futili motivi per l'aggressione a Pier Federico Bossi, avvenuta il 28 novembre a Milano dopo una banale lite per la viabilità. L'udienza è stata rinviata all'11 dicembre per consentire alle parti di trovare un accordo sull'eventuale risarcimento.
Il 48enne autista del taxi, in convalescenza con una prognosi di 30 giorni, si è costituito parte civile. Nella prossima udienza verranno anche discusse eventuali richieste di riti alternativi (patteggiamento, rito abbreviato) o di sospensione del processo con messa alla prova.
Dopo la lite il tassista era stato trasportato all'ospedale Niguarda, dove gli è stato ricucito il pezzo di orecchio staccato. L'uomo ha inoltre riportato la rottura del naso e la lussazione di una spalla.
Nell'udienza di convalida dell'arresto per direttissima, il 29enne bodybuilder si era difeso affermando che Bossi lo avrebbe provocato con la frase: "Picchiami picchiami, tanto io sono del mestiere". Uscendo dall'aula, Bini aveva anche mostrato ai cronisti il dito ferito che, come aveva detto lui stesso in udienza, gli avrebbe addentato il tassista durante la colluttazione. Il 29enne in aula aveva anche raccontato di non ricordare molto dell'episodio, ma aveva escluso di avere morso il lobo dell'orecchio dell'autista.
La lite - La discussione tra i due alle 7:20 circa nei pressi della stazione Centrale, dove il tassista aveva appena accompagnato un cliente. Si era poi fermato all'angolo tra via Lepetit e via Vitruvio per bere un caffè, ma al momento di riprendere la marcia con la propria Citroen non si era accorto di una Yaris, guidata da Bini, che ha evitato l'impatto sterzando bruscamente.
La colluttazione - Come ripreso dalle telecamere della zona, dopo una serie di improperi reciproci, i due si sarebbero fermati poco distante e sarebbero quindi venuti alle mani. Nella colluttazione sono anche caduti per terra. Il bodybuilder è poi risalito in auto nel tentativo di allontanarsi ma, nonostante il dolore per la ferita all'orecchio, il tassista si è posizionato davanti per impedirgli di scappare. Barcollando, è poi caduto lussandosi una spalla e fratturandosi il naso.