Casa Bianca: "Ambasciata a Gerusalemme non prima di sei mesi" | Palestinesi: ora 3 giorni di collera
A breve l'annuncio ufficiale di Trump, ma arriva la frenata sui tempi. La Turchia: "Gerusalemme una linea rossa per i musulmani". Israele: "E' la nostra capitale da tremila anni"
Lo spostamento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme si farà. Ma la Casa Bianca specifica che questo non avverrà prima di sei mesi. Mercoledì è atteso l'annuncio ufficiale da parte di Donald Trump, che ha parlato con il leader palestinese Abu Mazen, per il quale la "decisione minaccia la pace". Cresce la tensione in Turchia: "Gerusalemme è una linea rossa per i musulmani", avverte Erdogan. Ma Israele: "Quella è la nostra capitale da 3mila anni".
Fonti ufficiali della Casa Bianca sottolineano che il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele rappresenta il riconoscimento di "una realtà storica e attuale" più che una presa di posizione politica, notando che la gran parte delle agenzie governative e parlamentari israeliane si trovano a Gerusalemme e non a Tel Aviv.
La telefonata di Trump con Abu Mazen: "Sposteremo l'ambasciata" - Trump ha informato dunque Abu Mazen, in una conversazione telefonica, "della sua intenzione di spostare l'ambasciata americana", e il leader palestinese ha ammonito il presidente "dei pericoli di una tale decisione sul processo di pace, sulla sicurezza e la stabilità nella regione e nel mondo". Ha poi ribadito che "non ci può essere nessuno Stato palestinese senza Gerusalemme est come capitale, in conformità con le risoluzioni di legittimità internazionale e l'iniziativa di pace araba". "Il presidente - ha aggiunto il portavoce Abu Rudeina - continuerà i suoi contatti con i leader mondiali per prevenire azioni inaccettabili".
Erdogan: "Gerusalemme linea rossa per i musulmani" - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che l'eventuale riconoscimento di Gerusalemme a capitale di Israele "rappresenta una linea rossa per i musulmani" e potrebe portare alla rottura delle relazioni diplomatiche della Turchia con Israele. La mossa sarebbe interpretata dai palestinesi come un esplicito riconoscimento della sovranità dello Stato ebraico sulla città.
Israele: "Gerusalemme la nostra capitale da tremila anni" - Ma il portavoce del ministro degli Esteri Emmanuel Nahshon precisa che "Gerusalemme è la capitale del popolo ebraico da tremila anni e la capitale di Israele da 70, senza riguardo se sia riconosciuta o meno da Erdogan". Anche il ministro dei Trasporti Yisrael Katz ha respinto l'intervento di Erdogan e il leader di Yesh Atid Yair Lapid ha detto che Israele "non si farà minacciare", mentre da Tel Aviv fanno sapere di essere pronti a una rivolta palestinese.
La preoccupazione di Macron - Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso a Trump in una conversazione telefonica la "sua preoccupazione sull'eventualità", ricordandogli, riferisce l'Eliseo, "che la questione dello status di Gerusalemme dovrà essere regolata nel quadro dei negoziati di pace tra israeliani e palestinesi". Da Parigi precisano che "Macron e Trump hanno convenuto di riparlare prossimamente di questo argomento".
"Palestinesi annunciano 3 giorni di collera" - I palestinesi hanno annunciato "3 giorni di collera" da mercoledì a venerdì per protesta contro Trump. Tutte le fazioni palestinesi hanno condannato Trump definendo la sua politica "un ricatto". "Chiamiamo tutto il nostro popolo in Israele e nel mondo - hanno detto - a raccogliersi nei centri delle città e di fronte alle ambasciate e consolati israeliani con l'obiettivo di portare la generale rabbia popolare".
Telefonata tra Abu Mazen e il Papa - Papa Francesco e Abu Mazen si sono parlati al telefono sulla questione relativa all'annunciato spostamento dell'ambasciata Usa. Lo conferma il portavoce della Santa Sede, Greg Burke, specificando che la conversazione è avvenuta "per iniziativa di Mazen".
Re saudita a Trump: "Passo pericoloso" - Il re saudita Salman ha avvisato il presidente degli Stati uniti Donald Trump che il trasferimento dell'ambasciata americana d'Israele a Gerusalemmesarebbe un "passo pericoloso" che potrebbe irritare i musulmani di tutto il mondo. "Spostare l'ambasciata Usa è un passo pericoloso che urterebbe i sentimenti dei musulmani nel mondo", ha riferito la televisione saudita Al-Ekhbariya riportando la conversazione telefonica tra Trump e Salman.
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