Bioware torna alla fantascienza con Anthem
Dagli autori di Mass Effect è in arrivo un affascinante sparatutto online di stampo fantascientifico
Se c'è un gioco particolarmente atteso per il 2018, quello è Anthem. Creato da BioWare Edmonton, team che ha dato i natali alla serie fantascientifica Mass Effect, il gioco vuole imporsi come punto di riferimento in un mercato reso fertile da Destiny e Warframe. Nonostante il passo falso compiuto con Mass Effect Andromeda, Anthem ha il concept giusto per risollevare le sorti dell'azienda canadese. Ecco perché.
QUANDO MASS EFFECT INCONTRA DESTINY Anthem è uno sparatutto in terza persona ambientato in un mondo persistente online, il cui concept si basa esclusivamente sul multiplayer via internet: storia, esplorazione e avventure potranno essere affrontate in una squadra composta da un massimo di quattro giocatori, che dovranno collaborare per avere la meglio all'interno di un mondo sconfinato, molto affascinante ma tremendamente ostile. In questo mondo, delle imponenti mura proteggono i pochi essere superstiti di Fort Tarsis da ciò che c'è oltre. Un mondo in cui i cosiddetti Freelance, soldati dotati di portentosi esoscheletri, sono gli unici che tentano di combattere pericolose e gigantesche creature. Scenari che ricordano in parte le ambientazioni futuristiche ma al contempo decadenti di Star Wars, con tratti tipici del Medio Oriente.
Il giocatore vestirà i panni di un Freelance, individui che grazie alle armature Javelin sono in grado di esplorare l'ignoto e proteggere ciò che resta dell'umanità. Ogni telaio Javelin sarà differente e dotato di abilità uniche: il Ranger, per esempio, è quello più bilanciato, forte ma allo stesso tempo estremamente agile, mentre il Colosso si distingue per l'incredibile potenza di cui dispone, a discapito ovviamente di una minore agilità nei movimenti.
Al momento non sappiamo se, sulla falsariga di Destiny, il giocatore sarà in grado di creare un personaggio per ciascun telaio, o se in modo più simile a Warframe ogni personaggio sarà in grado di scambiare telai senza la necessità di creare un alter ego virtuale da zero. Sappiamo che ogni telaio sarà personalizzabile a piacimento, per cui è possibile che il team di sviluppo stia pensando a una soluzione più simile a Warframe che al modello usato dagli studi Bungie con Destiny. A ogni modo, una peculiarità in comune a tutte le exo-tute Javelin pare essere la capacità di volare sfruttando una serie di propulsori che consentiranno di muoversi senza limitazioni nello scenario.
UN INNO ALL'ESPLORAZIONE Esplorando l'ambiente, potrete imbattervi in creature più o meno ostili e scegliere se ingaggiare uno scontro o proseguire verso l'obiettivo attuale, segnalato da un indicatore in quella che sembra un'interfaccia di gioco decisamente minimalista, essenziale ed elegante. Oltre alla possibilità di volare, il giocatore potrà contare su tutta una serie di movenze prese in prestito dal recente Mass Effect Andromeda, come la corsa, il salto e lo scatto che permetteranno di adattarsi rapidamente alle minacce che possono celarsi dietro ogni angolo, dinamicamente e senza sequenze prestabilite. D'altronde, vale la pena sottolinearlo, proprio come nel caso di Destiny e Warfare, il mondo di Anthem è concepito per evolversi continuamente e andare avanti, a prescindere che siate connessi o meno.
Man mano che esplorerete gli scenari, con la possibilità di sfruttare i propulsori tanto in volo quanto per avventurarvi nei fondali marini (e scoprire così nuovi punti di interesse), vi imbatterete prima o poi in forme di vita ostili che vorranno farvi la pelle. Imbracciando le armi, l'interfaccia muterà e mostrerà i colpi a disposizione e le tre abilità in dotazione alla vostra exo-tuta Javelin, richiamabili con l'ausilio dei tasti dorsali del controller. Le abilità sono di diverso tipo e potranno essere usate nuovamente dopo un tempo di ricarica, che varierà ovviamente a seconda del potenziale offensivo del potere utilizzato. Laddove il Colosso può sfruttare un mortaio o caricare un colpo distruttivo in grado di scatenare un'onda d'urto a terra, il Ranger può utilizzare dei missili a ricerca di calore o un colpo ad arco per friggere i nemici.
Proprio come in Destiny, uccidendo nemici o completando missioni avrete la possibilità di ottenere nuove ricompense, come ad esempio armi di diversa rarità, utili nelle imprese più ostiche come le Tempeste Modellanti. Si tratta di eventi mondiali su vasta scala, da affrontare con una squadra di quattro giocatori, che offriranno sfide dinamiche, con nuove storie da scoprire in ambientazioni affascinanti ed estremamente misteriose.
UNO SPETTACOLO PER GLI OCCHI Ciò che stupisce davvero di Anthem è lo spessore del comparto tecnico messo su dagli sviluppatori: la grafica è semplicemente sublime, i paesaggi sono talmente rifiniti da sembrare realistici e di un altro livello rispetto a ciò che abbiamo visto finora nell'attuale generazione di console. Le ambientazioni sembrano essere estremamente variegate, ma è purtroppo ancora troppo presto per valutare dal momento che del gioco vero e proprio si è visto davvero poco. Altri interrogativi riguardano ciò che circonderà il gioco al di là della storia: se c'è una cosa che titoli come Destiny e The Division hanno insegnato è che gli utenti desiderano immergersi in mondi pieni zeppi di attività da affrontare con i propri amici e ricompense da guadagnare.
Se Anthem riuscirà a risolvere i problemi che hanno afflitto i due titoli succitati, allora potrebbe effettivamente diventare il nuovo punto di riferimento per il genere degli sparatutto multiplayer esclusivamente online. Per scoprire se BioWare sarà effettivamente in grado di riscattarsi dopo la delusione di Mass Effect Andromeda dovremo attendere l'autunno del 2018, quando la software house lancerà Anthem in versione PC, PlayStation 4 e Xbox One.
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