Call of Duty: WWII - La recensione
Sledgehammer Games riporta alle origini la serie di sparatutto più apprezzata di sempre
Come ogni anno, anche il 2017 ha accolto a braccia aperte il nuovo esponente della saga di giochi sparatutto in prima persona più famosa di tutti i tempi, Call of Duty: WWII. Il gioco è disponibile per PC, PlayStation 4 e Xbox One, con tanto di piena compatibilità con le ultime e più potenti console di Sony e Microsoft, PlayStation 4 Pro e Xbox One X. Un titolo che torna nei negozi più ricco che mai, offrendo uno spaccato della seconda guerra mondiale vista dagli occhi degli americani e composto da ben tre modalità: la campagna, il sempreverde multiplayer e la simpatica variante dello stesso in salsa zombie.
Quanti anni sono passati dall'ascesa di Call of Duty nel mercato dei videogiochi? E quanti ne abbiamo giocati prima di oggi? Sono un po' le domande che tutti gli appassionati si fanno quando si nomina il famoso brand ideato da Infinity Ward. Precisamente
il debutto della serie su console è avvenuto col secondo capitolo, uscito a ridosso del lancio di Xbox 360 (parliamo quindi del 2005) con una grafica a dir poco spettacolare e incredibile per l'epoca.
Proprio da lì e
dalla Seconda Guerra Mondiale è partito il successo planetario che, di anno in anno, senza mai fermarsi, ci ha portato verso ambientazioni prima moderne e poi futuristiche, spaziando dalla fantapolitica alla fantascienza, passando per tute meccaniche in stile supereroe e fucili sofisticatissimi. E a ben vedere,
molti (se non proprio tutti) di questi ultimissimi aspetti, in Call of Duty: WWII sono stati spazzati via, facendo nuovamente spazio alla Seconda Guerra Mondiale, al fango delle trincee e al sangue dei soldati fraterni. E a proposito di fratelli, se c'è una cosa che è ben riuscita nell'ultima fatica di Sledgehammer Games, che poi sono gli stessi che hanno dato il via alla rivoluzione tecnologica della serie nel 2014 con Advanced Warfare, è la modalità campagna.
Somiglia un po' a una grandissima serie televisiva, Band of Brothers, prodotta da Steven Spielberg e Tom Hanks nel 2001, ma anche a Brothers in Arms: Hell's Highway, un altro videogioco dell'epoca Xbox 360 e PlayStation 3 passato un po' troppo in sordina pur meritando tantissimo.
Quella di Call of Duty: WWII è una storia davvero bella da ammirare e giocare, perché ci riporta dove tutto è cominciato, dalle parti dello sbarco in Normandia del D-Day, ma con un’inedita, e forse pure molto coraggiosa, interpretazione della violenza tipica del più grande conflitto vissuto dal genere umano.
Se siete amanti delle belle storie, il nuovo Call of Duty fa proprio al caso vostro, perché l
a campagna scorre senza mai fermarsi, raccontando le vicende di un plotone di soldati americani intenti a liberare l'Europa dai nazisti. E non c'è solo spazio per tante (e bellissime) sparatorie, ma anche per un bel po' di missioni di spionaggio e cecchinaggio nelle basi tedesche e
lunghe camminate in luoghi storici e rappresentati fedelmente, come nella missione ambientata a Parigi a ridosso della cattedrale di Notre Dame. Chi ha un televisore compatibile (e una delle nuove console di metà generazione, PlayStation 4 Pro e Xbox One X),
potrà poi godere della maggiore definizione del 4K e della riproduzione estesa di luminosità e colori HDR: in questo caso, ma anche su Personal Computer, questo Call of Duty: WWII è davvero una gioia per gli occhi: acquistatelo se volete provare un'esperienza visiva davvero esaltante e volete godere al massimo delle possibilità del vostro nuovo televisore Ultra HD.
Poi c'è il multiplayer,
capace di intrattenere per centinaia di ore i giocatori più smaliziati, ma che senza dubbio non esclude quelli che gradiscono una partita serale in compagnia degli amici. Le modalità per più giocatori sono esclusivamente riservate all'online e spaziano dai classici deathmatch a squadre, dove vince la squadra con più punti, agli altrettanto iconici scontri per la conquista degli avamposti, una novità per la serie. Tra le altre trovate inedite del multiplayer di Call of Duty: WWII
troviamo un quartier generale interamente esplorabile tra una partita e l'altra con una simpatica visuale in terza persona.
Qui potremo dare uno sguardo ai potenziamenti e gli equipaggiamenti del nostro soldato, adattandoci alle tipologie di match che andremo poi a svolgere subito dopo,
ma anche darci da fare con qualche sfida ai nostalgici videogiochi arcade di Activision. Una trovata davvero niente male per rinfrescare e arricchire l'ormai classica, solida e validissima offerta in termini di modalità multigiocatore. Come da tradizione, c'è anche la variante ad ondate dedicata agli zombie nazisti, che accentua all'inverosimile la violenza già vista nella campagna principale e che utilizza dei toni molto più cupi rispetto al passato. Se siete un tantino più sensibili, non esitate ad accantonarla.
Come lo abbiamo giocato
Per valutare Call of Duty: WWII abbiamo utilizzato una copia digitale del gioco grazie ad un codice per il download ricevuto direttamente da Activision, giocando per circa 12 ore. Di questo quantitativo, sette abbondanti sono servite per completare la storia a difficoltà normale, mentre le restanti le abbiamo spese in un po' di partite in multiplayer e nella modalità zombie. Abbiamo provato il gioco su un televisore 4K HDR da 49 pollici su Xbox One X con controller standard.
Può piacere a chi…
… vuole riscoprire la serie
… ama le grandi storie di guerra
… piace ammirare una grafica da urlo
Potrebbe deludere chi…
… si aspetta una rivoluzione in termini di giocabilità
… on ama la velocità delle modalità multiplayer
… preferisce le ambientazioni futuristiche
Call of Duty: WWII è un gioco consigliato ai maggiori di 18 anni.
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