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Qualità della vita: Bolzano al top, Roma in forte risalita ma con riserva

E' il Nordest a monopolizzare le prime posizioni, Milano è stabile al 57o posto, mentre Calabria e Sicilia si confermano fanalino di coda

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E' Bolzano la provincia italiana dove si vive meglio, seguita a ruota da Trento. Vita dura, invece, dalla parte opposta dello Stivale: è Trapani il fanalino di coda. La classifica di ItaliaOggi per qualità della vita dà anche in forte risalita Roma, che fa un balzo di 21 posti, passando dall'88/o gradino del 2016 al 67/o del 2017. Anche se per la Capitale l'invito è alla cautela, parlando di "risultato contingente, fortemente condizionato dagli stretti legami con la congiuntura internazionale, per cui è rischioso dedurne uno stabile miglioramento della qualità della vita per i romani".

L'indagine è stata curata dal Dipartimento di statistiche economiche dell'Università La Sapienza di Roma, con il supporto di Cattolica Assicurazioni. Per far emergere la qualità della vita nove sono stati gli indicatori presi in considerazione: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero, tenore di vita.

E' il Nordest a monopolizzare le prime posizioni: dopo Bolzano e Trento ci sono infatti Belluno e Vicenza; Treviso è sesta, Pordenone nona e Udine decima. Mentre Potenza (44/a) è la prima provincia del Sud. Milano è stabile al 57o posto. Tra le città metropolitane, Firenze svetta al 37/o posto, con una risalita di 11 gradini rispetto alla precedente rilevazione. Bologna è 43/a (+4), Torino 77/a (-7), Palermo 106/a (-2).

Calabria e Sicilia sono entrambe connotate totalmente da una qualità della vita insoddisfacente. Mentre è accettabile - unica regione del Sud - in Basilicata, dove anche l'altra provincia, Matera, si colloca a metà classifica (51/a).

Quadro contrastante, invece, per la Sardegna, dove a una qualità della vita insoddisfacente per Cagliari, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias, fa da contraltare una qualità accettabile a Ogliastra, Nuoro e Olbia-Tempio.

Circa il 58% della popolazione italiana (contro il 53,3% dello scorso anno), pari a 35 milioni 161 mila residenti (erano 32 milioni 732 mila nel 2016), vive in province caratterizzate da una qualità della vita scarsa o insufficiente. Peggiora in particolare il Nordovest, che ha 8 province dove non si vive bene, risultato probabilmente dei processi di deindustrializzazione e ristrutturazione produttiva che hanno coinvolto il territorio negli ultimi anni.

La classifica segnala in generale province 'minori' contraddistinte da un notevole dinamismo e da condizioni economiche favorevoli contrapposte a contesti metropolitani sempre più statici e non più in grado di garantire condizioni di vita accettabili ai loro residenti. Quanto al netto miglioramento registrato a Roma, ItaliaOggi invita alla cautela, parlando di "risultato contingente, fortemente condizionato dagli stretti legami con la congiuntura internazionale, per cui è rischioso dedurne uno stabile miglioramento della qualità della vita per i residenti della Capitale".

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