A Mattino Cinque

Strage di Erba, le parole di Olindo: "Non troveranno nostre tracce, spero trovino quelle dei colpevoli"

In esclusiva a Mattino Cinque la lettera di Olindo Romano dal carcere

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"È sempre una fatica subire ingiustamente per ciò che non ho fatto, così è, quindi vado avanti comunque". Inizia così la lettera di Olindo Romano letta in esclusiva a Mattino Cinque. L’uomo, condannato assieme alla moglie Rosa Bazzi per la Strage di Erba del 2006, è in attesa della nuova udienza davanti alla Corte d’Appello di Brescia che deciderà se disporre l’incidente probatorio su alcuni reperti trovati sulla scena del crimine e mai analizzati.

"Spero tanto che le nuove analisi possano riaprire il caso e far definitivamente luce sulla nostra innocenza", scrive Olindo che poi aggiunge speranzoso: "Visto che non troveranno nostre tracce spero che trovino ancora presenti quelle dei veri colpevoli". E sul rapporto simbiotico con la moglie spiega: "Siamo ancora molto legati io e Rosa, gli incontri continuano come sempre. Qualche anno fa avrei risposto che per lei avrei fatto di tutto e ripensandoci, in effetti, ho fatto quella confessione che ci ha incasinato e ci costringe qua, proprio per questo oggi starei più attento".