Gran Turismo Sport segna un'improvvisa e decisa sterzata della storica serie di giochi di guida progettati da Polyphony Digital e motorizzati PlayStation verso il sempre più competitivo, appassionante e popolare circuito degli e-Sport.
Sviluppato per quattro lunghi anni e uscito il 18 ottobre scorso su PlayStation 4, questo settimo episodio canonico di Gran Turismo tiene infatti pienamente fede al suo nome, spostando il focus della produzione dalla classica campagna offline per giocatore singolo, nella quale accumulare auto su auto vincendo gare e campionati sempre più impegnativi contro l'intelligenza artificiale, alle competizioni online contro altri giocatori umani, con l'obiettivo di scalare nientemeno che le classifiche mondiali. Per ufficializzare nel modo più autorevole possibile questo passaggio agli e-Sport, GT Sport può vantare una collaborazione prestigiosa come quella con la FIA, la Federazione Internazionale dell'Automobile, che certifica ufficialmente a livello regolamentare i risultati delle gare multigiocatore svolte online come la Nations Cup e la Manufacturers Cup, premiandone annualmente i vincitori.
Mai come in Gran Turismo Sport è infatti l'abilità dei piloti nel sfruttare al meglio le auto messe a disposizione dagli sviluppatori a essere esaltata da una struttura di gioco finalizzata alla preparazione dei giocatori alle gare online, sia dal punto di vista tecnico che regolamentare, con tanto di lezioni sul fair play in pista. Non sorprende che, coerentemente con questo approccio, la componente offline del gioco risulti estremamente ridotta rispetto al passato, rendendo accessibile solo qualche estemporanea gara contro la CPU, ma non certo un'intera carriera. Tutto, dalle Patenti dell'Accademia di guida alle Sfide Missioni, passando per i Time Attack contro i propri Ghost (una sorta di “fantasmi” delle proprie prestazioni precedenti sul giro), è finalizzato a limare proprio quei summenzionati millesimi di secondo che potrebbero fare la differenza sulla linea del traguardo.
In quest'ottica, un parco veicoli e tracciati notevolmente ridotto rispetto al passato della serie, nonché all'offerta della concorrenza, è funzionale a uno studio più approfondito dei settaggi e dei comportamenti dei vari bolidi (tutti mediamente di fascia alta) e dei punti di frenata e delle traiettorie sui diversi circuiti. Ciò detto, grazie agli aggiornamenti periodici di un gioco per sua natura costantemente in divenire, sia il numero di vetture che quello dei circuiti verranno progressivamente ampliati.
Oltre ad auto e tracciati, è comunque la terza variabile di una gara online quella più ostica e imprevedibile da gestire, ovvero quella umana. Per la prima volta nella serie, Gran Turismo Sport offre delle gare multigiocatore (fino a 24 piloti) davvero godibili e credibili, assolvendo alla grande alla sua missione. Merito soprattutto di un sistema fisico di rilevazione delle collisioni e dei tagli di pista piuttosto preciso, ma anche di un set regolamentare che permette di sancire in tempo reale e con proporzionata equità le relative penalizzazioni in secondi, da scontare direttamente in gara.
Certo, alcune situazioni sono oggettivamente difficili da giudicare e spesso ancora erroneamente giudicate, tipicamente sportellate e tamponamenti in cui non ci sia un chiaro colpevole in termini di traiettoria tenuta, frenata anticipata o staccata ritardata. Ma consoliamoci col fatto che, anche quando ci sono i commissari di pista in carne e ossa, non sempre i giudizi sono incontestabili. Vero Verstappen?
Se è vero che i piloti troppo spericolati vengono sistematicamente penalizzati da un apposito punteggio di sportività in pista - che viene incrociato con quello relativo ai risultati da loro ottenuti in gara nella creazione di griglie di partenza il più possibile equilibrate mediante un sistema di matchmaking piuttosto efficiente – è altrettanto vero che una guida aggressiva come quella sguaiata del nuovo talento della Formula 1 è in grado di regalare soddisfazioni incredibili anche per gioco, improntata com'è alla spasmodica ricerca di trazione, al costante incrocio di traiettorie e a irriverenti staccate al limite ai danni degli avversari.
L'ottima simulazione dell'aderenza degli pneumatici in base al loro stato e al peso della vettura a seconda del consumo carburante consente però anche ai piloti più puliti e strategici di avere le proprie carte da giocare, specialmente nelle gare più lunghe. E poco importa che, anche questa volta, non siano stati implementati a dovere i danni alle vetture, più che probabili soprattutto in rally su sterrati ancora davvero troppo scivolosi: come detto, in ottica della competizione su pista, in Gran Turismo Sport i contatti vengono già penalizzati a sufficienza senza introdurre un'altra variabile complicata da gestire a livello regolamentare, tra detriti in pista e auto scassate.
Anche perché scassare modelli del genere sarebbe davvero un colpo al cuore e alla causa portata avanti dal neo-laureato Honoris Causa Kazunori Yamauchi, Capo Designer e Presidente di Polyphony Digital. Uno che le auto le ama e le fa amare davvero, anche grazie ai suoi giochi.
Dal punto di vista della modellazione delle vetture, Gran Turismo Sport è una vera e propria polifonia visiva, una perfetta melodia grafica che mette fotorealisticamente insieme modelli poligonali e texture dei materiali, riflessi sulle carrozzerie e personalizzazioni con aerografie. Anche se non offre ancora né il tempo né il meteo dinamico, Gran Turismo resta la simulazione automobilistica più bella da vedere, grazie principalmente ai succitati super-curati modelli dei veicoli e a un'illuminazione dinamica davvero iper-realistica. Basta una prova dello strepitoso photo mode con editor annesso o, meglio ancora, un giro coi fantastici replay post-gara per convincersi a che livelli visivi sia arrivato il gioco, a meno che non lo si scambi direttamente per la realtà.
Realtà che, in forma virtuale in quanto tridimensionale, è avvicinabile mediante il visore per realtà virtuale di Sony PlayStation VR, anche se con i notevoli limiti di risoluzione intrinsechi del visore e di computazione da parte di una PS4 che deve fare un doppio lavoro per supportare la stereo-visione. Insomma, si gareggia contro una sola e un po' sgranata auto computerizzata, ma la sensazione di darle una sportellata o umiliarla in staccata non è mai stata così vera, almeno per gioco.
Un gioco, Gran Turismo Sport, che però rimane essenzialmente un inno alla competizione vera, quella contro avversari umani, e possibilmente anche alla guida pulita. Risolvendo d'emblée, o nascondendo in modo elegante almeno quanto il suo look patinato, due dei difetti storicamente imputati alla serie: la scarsa intelligenza artificiale e la mancata implementazione dei danni. Lo fa anche rinunciando totalmente alla classica, standard e ormai prevedibile carriera offline, che però ancora pare contare tanti fan, e alla storica quantità (di vetture, circuiti, competizioni) che lascia strada a una nuova qualità nell'esperienza di guida. Perché guidare per Turismo è molto diverso che farlo per Sport. Chi cerca un Gran Turismo 7 resterà in panne nei suoi lamenti, chi ha sete di gare online troverà pane per i suoi denti, con Gran Turismo Sport.
Come lo abbiamo giocato
Dopo aver installato su PS4 i 60 GB del codice fornitoci direttamente da Sony Italia, ho guidato per 4000 km, accumulando 8 milioni di crediti, superando il livello pilota 25, completando tutte le Patenti, le Sfide e i Time Trial, correndo una trentina di gare online vincendone cinque o sei, sbloccando un centinaio abbondante di auto e più della metà dei 41 Trofei disponibili. Il tutto collegato a un Sony Bravia 55 poliici serie KDL-W800B e al mio fido visore PSVR, e utilizzando alternativamente un joypad e un volante con pedaliera.
Può piacere a chi…
… ama competere contro altri giocatori
… è metodico nel migliorarsi
… è sensibile al fascino estetico
Potrebbe deludere chi…
… desidera quantità oltre che qualità
… non concepisce un racer senza carriera
… detesta i giochi multiplayer e l'always-online
Gran Turismo Sport è adatto a giocatori di ogni età.