Un anno da incorniciare, iniziato con il trionfo a Sanremo e proseguito con un lunghissimo tour estivo davanti a più di 140mila persone. Per celebrarlo Francesco Gabbani ripubblica il suo album "Magellano" (già disco di platino) arricchito da un secondo cd, "Sudore, fiato, cuore", che documenta lo show live. "Se la mia vita è cambiata? Non ho avuto il tempo di pensarci e già questo dimostra quanto sia cambiata" dice a Tgcom24.
Una lunghissima cavalcata, che tra le altre cose ha visto la partecipazione all'Eurovision Contest e l'incoronazione della sua "Tra le granite e le granate" all'Arena di Verona come tormentone dell'estate. E ancora non è finita, perché il 20 gennaio sarà protagonista di un concerto al Mandela Forum di Firenze, ideale conclusione di questo 2017 e al tempo stesso debutto in un contesto ampio come quello di un palazzetto. "Sono parecchio stanco, si vedono le occhiaie? - dice lui incontrandoci -. Questo anno è stata una corsa continua, per quanto piena di soddisfazioni".
Il titolo del live, oltre a riprendere un verso della canzone "Magellano", ben riassume quello che è stato il tour. "Sudore perché è stato faticoso - spiega -, fiato perché c'è voluta tanta resistenza e cuore perché pieno di emozioni. Comunque questa è una definizione che va bene non solo per il tour ma per tutto il percorso fatto fino ad ora". A Firenze ci sarà il gran finale. "Diciamo che sarà un upgrade dello show estivo, con alcune migliorie - dice -. Sicuramente ci sarà un ampliamento a livello di musicisti. E poi ci sarà una cosa che ho sempre desiderato portare in scena. Ma non si può anticipare".
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Ma con un anno costellato di successi come il suo 2017 come è cambiata la sua vita? "Non ho avuto il tempo di pensarci - dice -. Proprio perché è cambiata. Per quanto io sia dentro di me sempre lo stesso è evidente come sia cambiato tutto. Le esperienze forti ti cambiano e il successo lo è sicuramente. Nel bene e nel male". Quali sono i lati negativi? "L’esposiziome pubblica ti porta a dover rinunciare a una parte della tua sfera privata, come banalmente il camminare per la strada e stare tra te e te".
Non tutto in realtà è andato in porto come si pensava. Dopo Sanremo Gabbani si è presentato all'Eurovision Song Contest con l'etichetta del favorito tornando a casa invece con un sesto posto. Il risultato contrario gli è forse servito per restare con i piedi per terra in un momento di euforia totale? "Al contrario. È stata la conferma che il mio approccio era quello giusto - afferma -, perché io non ero per nulla convinto di essere favorito. Non fosse altro per il fatto che io avevo vinto un Sanremo assolutamente da outsider. Perché la stessa cosa non sarebbe dovuta capitare a un altro? È stata però una bellissima esperienza che mi ha dato la possibilità di dare a 'Occidentali’s Karma' un respiro internazionale".
Con lui sul palco di Kiev c'era anche la scimmia protagonista del video e del balletto sanremese. Quella scimmia che ha rischiato di diventare un fardello pesante da portare... "La popolarità della scimmia adesso sta scemando - spiega con un sospiro quasi di sollievo -. Certo, un po' mi è pesata ma fa parte del gioco. Da una parte molti si sono concentrati solo su quella ma allo stesso tempo mi ha dato la possibilità di attirare l’attenzione su Occidentali’s Karma". Diversi livelli di lettura, esattamente come per le sue canzoni. Chi si ferma alla scimmia che bella e chi nota la citazione di Desmond Morris, chi prende "Tra le granite e le granate" come un leggero pezzo estivo e chi ne coglie il risvolto tutt'altro che spensierato. "Le mie canzoni sono leggibili a più livelli e quindi ci sta che un brano venga preso solo a livello superficiale, senza comprenderne appieno il significato - riflette -. Ovviamente un po' mi dispiace ma devo prendermene la responsabilità".