DURANTE L'OCCUPAZIONE

Roma, sesso al liceo Virgilio: il video hard finisce in rete

Le immagini postate su Whatsapp hanno fatto il giro della scuola e poi sono state diffuse anche all'esterno dell'istituto. Chi ha filmato rischia la denuncia per produzione e diffusione di materiale pedopornografico e violenza privata

© facebook

Durante l'occupazione del Liceo Virgilio di Roma, due ragazzi si appartano e fanno sesso. Qualcuno, probabilmente un altro studente, li vede, tira fuori lo smartphone, filma di nascosto e posta il video su Whatsapp. Le immagini in pochi minuti fanno il giro della scuola e poi escono anche fuori dall'istituto tanto che raggiungono i genitori dei diretti interessati che vengono così a scoprire dell'esistenza del filmato. Ora i genitori della ragazza sarebbero pronti a sporgere denuncia contro chi ha filmato per produzione e diffusione di materiale pedopornografico e anche per violenza privata.

Si trattava di un momento intimo, fuori dalle regole della scuola, ma che comunque era destinato a rimanere privato. Invece la privacy è stata violata e le immagini sono finite in rete. Non è chiaro se i due diretti interessati ne fossero a conoscenza e se addirittura fossero stati ricattati per quelle immagini. Sta di fatto che in tanti hanno visto il video dentro e fuori le mura dell'istituto. Come riporta il Corriere della Sera, la notizia avrebbe raggiunto anche i genitori dei due giovani che non l'hanno presa bene. I genitori della ragazza starebbero valutando la denuncia contro chi ha filmato e ha diffuso le immagini in rete.

Un ennesimo episodio che va a macchiare il nome del liceo romano. Nei giorni scorsi era già finito sulle pagine di cronaca per una bomba carta esplosa durante la ricreazione. Inoltre durante l'occupazione dell'istituto la struttura sarebbe stata trasformata in una discoteca con ingresso a pagamento (5 euro per entrare). In quelle notti sarebbe accaduto di tutto al Virgilio, secondo alcune tesimonianze girava droga, alcool e a quanto pare si faceva anche sesso. Tanto che la preside Carla Alfano si era rivolta alla polizia per sollecitare lo sgombero della struttura.