AL TEATRO MANZONI IL 20 NOVEMBRE

"Il filo spinato dell'amore", Sabina Negri dialoga con Alberoni: "L'amore non può essere criminale"

Al Teatro Manzoni va in scena il sentimento amoroso nelle sue svariate sfaccettature: "Bisogna parlare di più d'amore", dice l'attrice a Tgcom24

di Antonella Fagà

© ufficio-stampa

"Francesco... ma cosa sta succedendo all'amore?" Questa è la domanda che Sabina Negri, giornalista, drammaturga e scrittrice ha posto al professor Alberoni e che ha dato il via ad un lungo ed intenso confronto sulle diverse sfaccettature di questo sentimento nella sua luce e nei suoi luoghi oscuri. E' nato così "Il filo spinato dell'amore", performance tra musica e recitazione, che andrà in scena il 20 novembre, all'apertura della settimana contro la violenza sulle donne: "Un dialogo tra me e il più grande studioso di questo sentimento amoroso".

"Leggendo i fatti di cronaca sui tanti casi di femminicidio, mi sono spesso interrogata sul tema, soprattutto sulla questione se l'amore possa essere criminale. Io penso di no. L'amore è amore".
Sabina Negri
racconta a Tgcom24 come è nata l'idea di una performance costruita sul "lunghissimo e bellissimo" confronto tra lei e Francesco Alberoni: "Mi sono anche chiesta come mai nessuno avesse ancora interpellato il più grande studioso del sentimento amoroso a livello europeo, il professor Alberoni e così sono andata a bussare alla sua porta".

La disponibilità e l'entusiasmo di Alberoni nel rispondere alle tante domande della Negri, hanno così condotto a "Il filo spinato dell'amore": "Gli ho proposto di raccontare il nostro dialogo attraverso lo strumento teatrale per avere un rapporto più diretto con le persone e lui ha aderito subito, sebbene non fosse mai salito su un palco...".

Lo spettacolo, che debutta durante la settimana contro la violenza sulle donne, ha avuto anche una piccola prova generale in provincia di Lodi: "Ci siamo accorti che l'attenzione era molto alta, tutti si sono sentiti in qualche modo coinvolti..." Sul palco anche due musicisti Luca Garlaschelli al contrabbasso, Simone Spreafico alla chitarra e voce e una cantante Patty Rossi: "Ritenevo che la musica fosse importante, perché nella musica si parla sempre d'amore. La canzone con cui si apre lo spettacolo è di Mina 'Ahi, mi' amor", che bene esprime quello che raccontiamo: 'Non saprò mai se mi hai amato o no...".

Perché di questo si parla per tutto lo spettacolo, delle tante e diverse sfaccettature dell'amore, di luci e ombre: "Per far capire alla gente cos'è davvero l'amore, mostrando non solo il lato negativo del sentimento, quello criminale, ma anche quello positivo, affinché si possano rendere conto di che tipo di relazione stanno realmente vivendo, magari, senza che loro lo sappiano, una relazione sbagliata, deviata..."
Prezzo simbolico di 5 euro per questo spettacolo in cui non si potrà non toccare il caso Weinstein: "Denunciare oggi, fatti avvenuti 20 anni fa non ci aiuta, farlo allora avrebbe dato un bel contributo all'emancipazione delle donne".

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Perché il filo spinato? "Perché non è un filo liscio quello dell'amore, c'è gente che uccide, e che isola. Le donne vengono isolate e se dicono di no e vogliono uscire dal recinto dove le hanno messo, un recinto psicologico, se dicono basta allora vengono punite con la violenza".

Alla sua piccola donna, la figlia Bianca Maria, Sabina Negri vorrebbe insegnare a distinguere i sentimenti, "a vedere la sostanza delle cose, cosa un uomo vuole davvero, cosa toglie, quali sacrifici richiede perché se c'è sacrificio non è più amore". Ma soprattutto vorrebbe poter dare alla figlia apertura mentale e la voglia di realizzarsi come persona: "Ci vorrà poi un uomo maturo capace di capirla, capace di incentivarla, di non scoraggiarla, che non voglia competere con lei", dice. "Una parte importante però la giochiamo anche noi donne, smettiamola di sorridere e di ammiccare alle battute volgari degli uomini, una battuta volgare rimane una battuta volgare, chiunque la dica. Si tratta di volgarità".