Arrestata per possesso di droga e poco dopo rilasciata con il pagamento di una cauzione di 5mila dollari. E' successo il 14 novembre a Rose McGowan, l'attrice che per prima e in maniera più agguerrita, ha denunciato gli abusi del produttore Harvey Weinstein. Il mandato di arresto era stato ottenuto dal dipartimento di polizia dell'autorità aeroportuale di Washington, lo scorso febbraio, dopo che, ad un controllo bagagli dalla donna, era emerso il ritrovamento di tracce di cocaina.
La McGowen si è costituita personalmente al dipartimento di polizia di Loundon County in Virginia che si trova sotto la giurisdizione del Dulles International Airport, da cui è partito il mandato di arresto.
La notizia era diventata pubblica lo scorso ottobre, nelle giornate cruciali della vicenda Weinstein e in quell'occasione la McGowan aveva postato su Twitter: "Stanno tentando di farmi stare zitta?".
L'attrice, accusatrice principale di Harvey Weinstein, ha dichiarato di essere stata violentata dal produttore nel 1997, in un hotel di Park City durante il Sundance Film Festival. Weinstein ha sempre negato che il rapporto non fosse consensuale, ma il Times ha divulgato la notizia di un accordo economico fra i due.
L'attrice in ottobre parlò pubblicamente dell'incidente alla Women's Convention di Detroit. "Sono stata messa in silenzio per 20 anni - disse in quell'occasione - sono stata minacciata e denigrata, sapete cosa? Sono una di voi". Qualche giorno dopo, nel pieno dello scandalo Weinstein, il regista Robert Rodriguez dichiarò di aver voluto la McGowan nel suo film "Grindhouse" proprio in seguito al racconto della donna delle violenze subite e, in conseguenza di quella sua decisione, di essere stato ostacolato in ogni modo dall'allora ancora potente Weinstein.