E’ una delle diete più discusse di questi ultimi anni, severamente sconsigliata da alcuni, ma di provata efficacia nella riduzione del peso, anche da parte di persone che non erano riuscite a dimagrire in altro modo. La dieta chetogenica si basa sull’induzione di uno stato biochimico chiamato chetosi nel quale il fisico, dopo aver consumato lo zucchero disponibile, comincia a metabolizzare i grassi di scorta. Il principio, di per sé, è fisiologico, ma non è adatto a tutti e non può essere seguito come regime fai-da-te.
Il meccanismo di per sé è semplice: il nostro organismo per le sue attività quotidiane, come il movimento, la respirazione e la conservazione della temperatura corporea, utilizza l’energia proveniente dai glicidi, come zucchero e carboidrati, presenti nel sangue. Per costringerlo ad intaccare le scorte immagazzinate sotto forma di grasso, occorre eliminare (o ridurre a piccolissimi quantitativi) la quota di glicidi provenienti dall’alimentazione. ad un certo punto il nostro corpo si accorge di aver "esaurito il carburante"; alcuni organi e tessuti cominciano a utilizzare come fonte di energia gli acidi grassi: il cervello, il sistema nervoso e alcune fibre muscolari, invece, producono come fonte di energia i corpi chetonici, che si ottengono metabolizzando le scorte lipidiche. Il fisico entra così in uno stato biochimico chiamato chetosi, nel quale in pratica il fisico adopera i grassi per produrre energia, vista la penuria di zuccheri disponibili.
Lo stato di chetosi non è facile da raggiungere e da mantenere: occorre eliminare dalla dieta tutte le fonti di glicidi, tra cui il pane e la pasta, lo zucchero, l’alcol, le patate, ma anche la frutta, il latte e i latticini, i legumi e le verdure di colore rosso e arancione come pomodori e carote, di solito ammessi anche nei regimi ipocalorici. Si possono invece assumere liberamente le proteine sotto forma di carne, pesce, uova: spesso è consigliabile completare l’alimentazione con integratori proteici e di sali, vitamine e omega 3, visto l’apporto ridotto proveniente dalla tavola. E’ anche indispensabile bere in abbondanza, almeno due litri di acqua al giorno.
Dopo un paio di giorni di chetosi si comincia a verificare il calo di peso, anche in modo piuttosto rapido e consistente. Visto che lo stato di chetosi è legato al livello di glicidi nel sangue, va da sé che ogni “sgarro” si paga con la perdita di questo complesso equilibrio biochimico: basta un piccolo frutto, o una bibita o un pezzetto di pane per compromettere la chetosi e vanificare tutti gli sforzi: il fisico riconoscerà infatti la presenza di glucosio e riprenderà ad utilizzarlo. Per questo, quando si è raggiunto il peso desiderato, è necessario reintrodurre molto gradualmente i normali alimenti per non recuperare in breve tempo i chili pesi.
La dieta chetogenica, che in questi anni è diventata molto di moda, non è in effetti una novità. Le sue origini risalgono al 1921, quando il medico Hugh Conklin scoprì che le gravi crisi epilettiche dalle quali erano affetti i bambini in cura presso di lui potevano essere legate ad alcune molecole prodotte durante dalla digestione. I piccoli pazienti, sottoposti ad un lungo digiuno, avevano crisi molto più lontane nel tempo e di minore intensità. Il regime alimentare fu perfezionato in seguito dal dottor Russel Wilder e utilizzato fino a che non furono messi a punto nuovi ed efficaci farmaci.
Come abbiamo detto all’inizio, la dieta chetogenica è piuttosto controversa: molti la accusano di essere iperproteica, di causare uno stato di eccessiva acidificazione dell’organismo e un sovraccarico di lavoro per i reni. Per questo è inadatta a chi soffre di malattie renali ed è necessario, durante la dieta e nel successivo periodo di mantenimento, essere seguiti da un professionista abilitato e formato a questo specifico ambito. Anche se deve essere messa in atto per un periodo di tempo breve, può portare molto beneficio a chi deve perdere peso per motivi di salute, ad esempio a chi è obeso.
Se eseguita in modo corretto e con l’utilizzo degli opportuni integratori, la dieta sarà semplicemente proteica, e non iperproteica; anche il mantenimento del peso raggiunto sarà più semplice e duraturo. In compenso la dieta chetogenica permette di smaltire in poco tempo anche un numero considerevole di chili e, se seguita in modo corretto, permette di dimagrire in modo significativo abbattendo solo la massa grassa, senza intaccare la massa magra muscolare. In più, dopo i primi giorni in cui si instaura lo stato di chetosi, ci si sente in buona forma, senza cali di energia e senza la sottile depressione che spesso si accompagna al fatto di essere a dieta. Lo scopo finale del regime è, comunque, una volta raggiunto l’obiettivo, tornare a un regime equilibrato, secondo le regole della sana alimentazione.