Caso Mollicone, il padre: forse la verità 16 anni dopo l'omicidio
Gli unici indagati, con le ipotesi di omicidio volontario e occultamento di cadavere, sono l'ex maresciallo dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, la moglie e il figlio
"Voglio la verità, sta venendo fuori, Serena è stata uccisa in caserma". Dopo 16 anni, grazie a una nuova perizia, il padre di Serena Mollicone, Guglielmo, appare fiducioso che si possa dare un nome al colpevole dell'omicidio della figlia, avvenuto nel 2001 ad Arce, nel Frusinate. Gli unici indagati, con le ipotesi di omicidio volontario e occultamento di cadavere, sono l'ex maresciallo dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, la moglie e il figlio.
Secondo l'accusa la giovane si sarebbe recata in caserma il primo giugno, cioé due giorni prima di essere ritrovata senza vita, per denunciare appunto il figlio dell'ex maresciallo dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, forse per una questione di droga, e da lì non sarebbe mai più uscita.
La ferita trovata sulla testa della ragazza, secondo quanto emerso, sarebbe infatti compatibile con la rottura trovata sulla porta di un alloggio nella caserma.
"La relazione medico-legale - ha commentato l'avvocato Dario De Santis, che difende la famiglia Mollicone - è sicuramente un elemento importante, che potrebbe anche rivelarsi decisivo. Aspettiamo di leggerla per capire bene, prima di decidere eventuali altre iniziative". Per il legale "gli accertamenti sono stati svolti nel modo più completo possibile".
"Non c'è solo il segno di sfondamento sulla porta, ma ci saranno anche altre cose che ultimamente gli inquirenti hanno trovato, che sono riusciti a sapere da persone che precedentemente non avevano parlato", ha aggiunto Guglielmo Mollicone".
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