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Sicilia, Cateno De Luca (Udc) assolto nell'inchiesta "sacco di Fiumedinisi"

Il deputato eletto all'Ars nelle liste di Musumeci però rimane ai domiciliari per un altro processo che lo vede imputato per una presunta evasione fiscale di 2 milioni di euro

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Il deputato regionale siciliano del Centrodestra, Cateno De Luca, finito ai domiciliari per una presunta evasione fiscale da quasi 2 milioni di euro, è stato assolto dal tribunale di Messina per una precedente inchiesta, nota come "sacco di Fiumedinisi". De Luca era accusato di tentativo di concussione, abuso d'ufficio e falso in atto pubblico.

Alla lettura della sentenza c'è stato un boato di gioia da parte di circa un centinaio di persone, che stava dentro e fuori l'aula del tribunale di Messina. Il procedimento per cui era sotto processo De Luca cominciò per presunti reati commessi tra il 2004 e il 2010 all'interno di un programma di opere di riqualificazione urbanistica e incentivazione dell'occupazione (contratto di quartiere II) a Fiumedinisi, comune messinese di cui era sindaco.

De Luca venne arrestato nel giugno 2011. Secondo l'inchiesta della procura messinese l'ex sindaco avrebbe stravolto il programma per favorire imprese edilizie della sua famiglia. I fari della procura erano stati puntati sulla costruzione di un albergo con annesso centro benessere da parte della società "Dioniso" e la realizzazione di centri di formazione permanente del Caf "Fenapi", oltre all'edificazione di 16 alloggi da parte della coop "Mabel".

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