Il polverone scatenato dal caso Weinstein non risparmia nessuno e non c'è star che non abbia qualche scheletro nascosto nell'armadio. Tra le ultime in ordine cronologico Mariah Carey, contro la quale un suo ex bodyguard, Michael Anello, sembra voler intentare una causa legale per molestie e razzismo con una richiesta di risarcimento danni per 700mila dollari.
Il "caso" risalirebbe a due anni fa quando Anello era responsabile della sicurezza della popstar. Stando a TMZ la Carey avrebbe umiliato ripetutamente, chiamandoli "naziski, membri del Ku Klux Klan e suprematisti bianchi", Anello e i suoi collaboratori di pelle bianca. I suoi metodi di selezione del personale, si legge nella dichiarazione depositata dal bodyguard al tribunale di Los Angeles, sarebbero stati dettati da criteri razzisti, discriminanti nei confronti dei bianchi. Ma non è tutto. La regina del pop sarebbe colpevole di mancati pagamenti e rescissione irregolare del contratto oltre che di "molestie" di tipo sessuale. Anello racconta infatti di come, durante una trasferta nella California del Sud la Carey lo avrebbe chiamato in camera sua facendosi trovare vestita solo in lingerie...