Jessica Allen, californiana, era stata scelta come madre surrogata da una coppia cinese disposta a pagare 30mila dollari per un figlio. Alla sesta settimana di gravidanza la donna ha scoperto di aspettare due gemelli. I medici credevano che l'embrione impiantato si fosse semplicemente sdoppiato. Soltanto dopo il parto è emerso che invece la situazione era ben diversa: uno dei due bambini era figlio biologico della Allen, l'altro era della coppia cinese. Ma per Jessica non è stato così semplice avere indietro il bambino, visto che lei e suo marito non erano i genitori legali dei gemelli e i loro nomi non figuravano sui certificati di nascita.
Jessica aveva deciso di dare l'utero in affitto dopo la nascita del suo secondo figlio nel 2015. "E' la tua occasione di regalare a una famiglia la benedizione di un figlio", le aveva detto suo marito. La donna ha iniziato così la sua collaborazione con la Omega Family Global, un'agenzia di San Diego (California). E di lì a poco è stata contattata da una coppia cinese in cerca di una madre surrogata negli Usa perché in Cina la pratica è vietata. Alla Allen erano stati offerti 30mila dollari per portare in grembo il bambino.
L'embrione della coppia è stato impianto con successo nell'utero di Jessica, ma alla sesta settimana i medici hanno visto che la madre surrogata portava in grembo non più un solo feto, ma due. I dottori hanno giustificato il fenomeno dicendo che semplicemente l'embrione si era sdoppiato dando vita a gemelli monozigoti. I genitori biologici erano entusiasti all'idea di avere due gemelli e hanno aumentato la parcella di Jessica di 5mila dollari per il secondo figlio.
Jessica ha partorito alla 38esima settimana e i bambini le sono stati portati via subito. Aveva avuto modo di vederli soltanto settimane dopo quando la donna cinese che aveva commissionato la gravidanza le ha mandato un messaggio con la foto dei due maschietti: "Sono diversi, hai idea perchè?". Come ha detto Jessica al New York Post in effetti i due bambini non erano uguali: uno aveva tratti asiatici, l'altro era mulatto e somigliava agli altri due figli di Jessica e il marito Wardell.
A chiarire ogni dubbio è stato il test del Dna da cui è emerso che uno dei due bambini era effettivamente il figlio biologico della madre surrogata. Durante la gravidanza di Jessica si era verificato un fenomeno molto raro noto come superfetazione. Accade quando viene fecondato un ovulo di una donna che è già incinta. Jessica ha assicurato di aver rispettato il contratto e di aver avuto rapporti col marito soltanto dopo che il ginecologo le aveva assicurato che fosse sicuro per la gravidanza surrogata.
I Wardell hanno subito voluto indietro il loro bimbo. Ma legalmente non erano i genitori del bambino e non figuravano sul certificato di nascita. La coppia cinese non voleva tenere un figlio non loro, ma pretendevano da Jessica un compenso per restituire il figlio altrimenti lo avrebbero dato in adozione. Soltanto dopo una battaglia legale la coppia californiana è riuscita ad avere indietro il loro bambino senza pagare nulla. Lo hanno ribatezzato Malachi.