Il braccio della morte

"Popeye", il sicario al fianco di Pablo Escobar: "Ho ucciso 257 persone"

Le Iene scavano nella vita del braccio destro del più noto narcotrafficante colombiano

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"El General de la Mafia", "Popeye". Sono questi i nomi con i quali è diventato più conosciuto Jhon Jairo Velasquéz, la memoria storica del cartello di Medellin noto come Mostro, guidato dal narcotrafficante Pablo Escobar. Velasquéz era il suo braccio destro, la guardia del corpo, il sicario di fiducia e negli anni '90 la taglia sulla sua testa ammontava a cento milioni di pesos colombiani (circa cinquecentomila dollari dell'epoca). "Ho ucciso duecentocinquantasette persone con le mie mani" racconta a Giulio Golia, l'inviato delle Iene, "e nella guerra di Pablo Escobar ho avuto a che fare con la morte di altre cinquantamila". Velasquéz parla di sé e della città, di come fosse diventato il loro campo di battaglia: omicidi, attentati in pieno giorno, bombe, non c'era esclusione di colpi e non ci si preoccupava di niente, nella lotta feroce contro chiunque si opponesse al narcotraffico. "Medellin è una città molto bella ma è costruita su un cimitero".