L'INTERVISTA A TGCOM24

Nic Cester, esordio solista per il frontman dei Jet

Il cantante australiano si è trasferito in Italia e presenta "Sugar Rush"

© ufficio-stampa

Nei primi anni 2000 con i Jet ha scalato le classifiche di tutto il mondo, vendendo più di 6 milioni di dischi. Ora il frontman Nic Cester si è trasferito in Italia e pubblica il suo esordio solista, "Sugar Rush", uscito il 3 novembre. Ha raccontato a Tgcom24 questo disco registrato tra Milano e Londra con i Calibro 35, lontanto dal r'n'r della sua storica band ma frutto di un mix di soul, blues e colonne sonore italiane vintage.

Sei nativo di Melbourne e vivi a Como. Raccontaci quando e come sei arrivato vicino a Milano?
Le mie origini sono tutte europee. I miei nonni sono italiani. Mio nonno Ercole era nato a Pordenone e mia nonna vicina Treviso. E mio padre era nato il Australia. E' morto dieci anni fa molto giovane. Era un periodo di shock per me ed è diventato importante scoprire le mie origini e la cultura italiana. Volevo trasferismi qui e provare a imparare la lingua. Sono qui da nove anni. Gli ultimi tre anni fissi qui.

Dove hai composto e pensato alla tua nuova musica?
Dopo 15 anni con i Jet ci siamo sciolti e ho passato un periodo di difficoltà in cui non sapevo cosa fare dopo e non sapevo bene se continuare a far musica. Non ho fatto nulla per quasi 5 anni. Mi sono trasferito a Berlino con mia moglie e lì è stato possibile ripensare tutto. Quella città mi ha dato la possibilità di ricominciare da zero in maniera anonima.

Il disco è stato registrato in parte a Londra e prodotto da Jim Abbiss, già con i Queens Of The Stone Age e gli Arctic Monkeys. Ma è italianissimo, diciamo. Sia per la band che ci ha suonato che perchè l'hai in parte registato alle Offinine Meccaniche. Come hai conosciuto i Calibro 35 con cui hai registato il disco?
Conoscevo prima Mattew Bellamy dei Muse che mi ha inviato a una cena una sera a casa sua sul lago di Como. Lì ho incontrato Tommaso Colliva dei Calibro 35 ed è nata l'amicizia.

Invece come sei passato a mettere in piedi la band che ti accompagna dal vivo e che si chiama The Milano Elettrica?
Conoscevo Sergio Carnevale dei Bluvertigo già da alcuni anni. Poi c'era la possibilità di andare in Australia a presentare dal vivo questo nuovo progetto, ma non avevo una band. Allora con l'aiuto di Tommaso Colliva abbiamo cercato altri musicisti. Sono molto fortunato ad avere la possibilità di suonare con loro. Ci sono Daniel Plentz (Selton), Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion), e Roberto Dragonetti e Raffaele Scogna che hanno suonato con Ghemon con arrivano da un background

Nonostante questo disco sia lontano dai suoni dei Jet, in realtà sembra che tu volga lo sguardo ad un altro tipo di vintage musicale. Se prima era il rock'n'roll qui sentiamo soul, blues e colonne sonore. Come sei arrivato a questi suoni?
In verità io ho sempre ascoltato diversa musica fin da giovane: jazz, soul, funk, blues. I generi non sono importanti. Mi piace la musica fatta bene. Quando ho ricominciato a scrivere non sapevo niente. Sapevo solo che tipo di musica volevo fare: un mix tra tutte le cose che mi piacciono.

Quali sono i progetti per portare dal vivo il disco?
Dopo aver presentato il disco in Australia ci sposteremo in Germania. Io sto diventato papà per la prima volta e quindi mi prenderò una piccola pausa. Ma sono molto orgoglioso di questo disco e di questa band e non vedo l'ora di fare un tour. L'idea è quella di fare delle date in giro per l'Italia verso febbraio.