Di Maio-Renzi in tv, il cda Rai scrive a Fico: "Confronto da noi"
I consiglieri di viale Mazzini avvertono: "Non si può fare un favore commerciale ad una tv privata e nemmeno avere preconcetti politici contro l'azienda di Stato". Fico: "Richiesta inopportuna, si violano ruoli e funzioni"
"Non può che essere la Rai la sede naturale del confronto tra Luigi Di Maio e Matteo Renzi". Lo scrivono in una lettera al presidente della Vigilanza Roberto Fico i consiglieri del servizio pubblico Guelfi, Borioni, Siddi, Diaconale, Freccero e Mazzuca. La lettera definisce l'incontro tra i due leader "di evidente interesse", dal momento che apre una fase elettorale attesa e delicata".
Il presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai Roberto Fico dovrebbe "intervenire" a "tutela" del servizio pubblico che non può subire "una discriminazione preconcetta di una parte politica", che si traduce in un "favore commerciale" ad un concorrente privato. E' quanto scrivono i consiglieri di amministrazione della Rai Guelfo Guelfi, Rita Borioni, Franco Siddi, Arturo Diaconale, Carlo Freccero e Giancarlo Mazzuca dopo che il suo collega di partito Luigi Di Maio aveva espresso la sua preferenza per svolgere su La7 il confronto con il segretario Pd.
"Così come di tutti i confronti che dovrebbero riguardare i leader delle altre forze politiche in occasione della prossima campagna elettorale", scrivono i consiglieri Rai, che elencano i motivi della loro affermazione: "Per la missione, per la funzione, per i risultati, per la facilità d'accesso, per la modalità d`uso, la televisione pubblica è garante di autorevolezza, trasparenza e qualità della copertura. Un confronto politico di evidente interesse, che di fatto apre una fase elettorale attesa e delicata, non può muovere da una discriminazione preconcetta di una parte politica sull`emittente pubblica, sulla Rai".
"Né può essere usato - insistono i membri del Cda - come favore commerciale ad una rete concorrente capace di risultati davvero lontani a discapito del valore di servizio. Sono motivi semplici, diretti che rivolgiamo a lei, Presidente Roberto Fico, e ci auguriamo voglia intervenire per il ripristino di condizioni di tutela del servizio pubblico per il quale solo pochi giorni fa ci siamo riuniti a misurarne l`efficacia e i risultati del primo semestre. La messa a disposizione del 'confronto' del Tg1, così come i confronti successivi, nell'orario di maggior ascolto ci pare un atto dovuto nello spirito del Contratto di servizio e nel rispetto del compito che i cittadini ci affidano giorno dietro giorno, non da ora, da diversi decenni, con l`alternarsi di fasi politiche che in comune avevano il rispetto dei ruoli e della cosa pubblica".
Fico: "Richiesta inopportuna, si violano ruoli e funzioni" - "Trovo irrituale e inopportuna la richiesta perché non compete certo a me intervenire, in qualsiasi forma, per inserire, modificare o eliminare una trasmissione dai palinsesti della Rai". E' quanto scrive su Facebook Roberto Fico che poi aggiunge: "E' inopportuno perché sembra quasi mi venga suggerito, in quanto presidente della Commissione, di agire sulla mia forza politica affinché sia scelta la Rai come sede del confronto. Spero che non si tratti di questo, del resto non farei mai una cosa del genere". "Suggerisco ai consiglieri Rai di ripartire dai confini dei ruoli e delle funzioni che contraddistinguono l'attività del CdA e della Commissione parlamentare di Vigilanza - conclude Fico -. Confini chiari, non labili, che chi amministra l’azienda di servizio pubblico dovrebbe conoscere perfettamente".
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