La Commissione Ue, in una lettera inviata dal vice presidente Valdis Dombrovskis e dal commissario Pierre Moscovici, chiede all'Italia di fornire entro martedì 31 ottobre chiarimenti sull'aggiustamento strutturale previsto in Manovra. L'Europa ravvisa infatti "il rischio di una deviazione significativa" dalle richieste "sia nel 2017 che nel 2018". Fonti del Mef hanno precisato che il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, risponderà a breve.
Uno scambio di indicazioni di routine, dicono al Tesoro, fiduciosi che nella risposta che Padoan invierà a breve ci saranno tutti gli elementi utili a dimostrare che Roma, ancora una volta, rispetta appieno le regole europee.
Per via XX Settembre nessuna grave difformità - Tra l'altro, osservano a via XX Settembre, in caso di gravi difformità dalle regole la Commissione avrebbe potuto rigettare direttamente le proposte dei Paesi, indicate con il Draft Budgetary Plan inviati a metà ottobre. Ma questo non è successo né per l'Italia né per Beglio, Francia, Portogallo e Spagna, gli altri 4 Paesi sotto la lente per verificare il rispetto del Patto di Stabilità e crescita. Le "pagelle" di Bruxelles arriveranno alla fine di novembre, nel frattempo entro fine ottobre i Paesi devono chiarire la loro posizione.
Il "sentiero stretto" tra consolidamento e crescita - Nella lettera i commissari Pierre Moscovici e Valdis Dombrovskis chiedono a Padoan di spiegare meglio il percorso che ha portato Roma a indicare nello 0,3% lo sforzo di aggiustamento strutturale. Un obiettivo dimezzato rispetto a quanto indicherebbero le regole, cioè lo 0,6%. La motivazione addotta finora e che, sempre nella lettura del Tesoro, viene riconosciuta e ribadita anche con questa missiva, è quella di continuare a muoversi nel "sentiero stretto" tra consolidamento e crescita.
I commissari Dombrovskis e Moscovici nella lettera a Padoan, si sottolinea a via XX Settembre, riconoscono la validità del sentiero stretto quando affermano che nel giudizio sul bilancio italiano si terranno in debito conto tanto l'obiettivo di rafforzare la ripresa economica quanto la necessità di garantire la sostenibilità delle finanze pubbliche.
I commissari in effetti prendono "atto dell'obiettivo dell'Italia di rafforzare la ripresa in atto e assicurare la stabilità dei conti pubblici" ma chiedono maggiori dettagli per poter dare un via libera ufficiale al progetto di bilancio per il prossimo triennio, dopo che in questi mesi è comunque già trapelato un sostanziale via libera all'iniziativa italiana. Bruxelles, insomma, non dovrebbe mettersi di traverso nel momento in cui la crescita comincia ad avere un ritmo più sostenuto del previsto e a pochi mesi dalla prossima scadenza elettorale italiana.