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Dl Covid, per gli smart workers arriva il diritto a disconnessione

Lo scollegamento "non può avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi"

E' in arrivo il "diritto alla disconnessione" per chi è in smart working: le commissioni Lavoro e Affari sociali della Camera hanno approvato un emendamento al decreto Covid che riconosce lo scollegamento "dalle strumentazioni tecnologiche e fatti salvi eventuali periodi di reperibilità concordati". La disconnessione "non può avere ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi".

Disconnessione, dunque, dalle strumentazioni tecnologiche e dalle piattaforme informatiche, nel rispetto degli eventuali accordi sottoscritti dalle parti. Per la pubblica amministrazione resta la disciplina dei contratti collettivi. 

M5s: "Passo avanti" - "L'approvazione di un emendamento M5s al decreto Covid per riconoscere il diritto alla disconnessione al lavoratore con un figlio minore di 16 anni in didattica a distanza che, alternativamente all'altro genitore, svolge l'attività in modalità agile rappresenta un passo importante sul fronte dei diritti dei lavoratori e nell'ottica di un aggiornamento della disciplina del lavoro agile, anche e soprattutto alla luce di quanto è avvenuto durante la pandemia". Lo affermano in una nota le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle in commissione Lavoro.

"Siamo molto soddisfatti - aggiungono - perché per la prima volta in un testo normativo si parla di 'diritto alla disconnessione'. In questo modo non solo tuteliamo i tempi di riposo e la salute del lavoratore, ma lo facciamo senza che vi siano ripercussioni sul rapporto di lavoro o sui trattamenti retributivi. Superata la fase dell'emergenza, sul tema sarà necessario confrontarsi per far sì che questo diritto venga riconosciuto a tutti in modo stabile" concludono.

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