RESTANO PERO' IMPUTATI

Turchia, rilasciati la direttrice di Amnesty International e altri 7 attivisti

Tornano in libertà anche i due stranieri alla sbarra, il tedesco Peter Steudtner e lo svedese Ali Gharavi. Restano però tutti imputati

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Un tribunale di Istanbul, in Turchia, ha deciso il rilascio degli 8 attivisti per i diritti umani detenuti da oltre 3 mesi nel Paese con accuse di "terrorismo". Tra loro c'è anche la direttrice nazionale di Amnesty International, Idil Eser. Rimessi in libertà anche i due stranieri alla sbarra, il tedesco Peter Steudtner e lo svedese Ali Gharavi. Tutti restano imputati. Resta invece in carcere il presidente dell'Ong, Taner Kilic.

Nel processo che si è aperto a Istanbul sono imputati i vertici nazionali dell'organizzazione non governativa, accusati di diversi reati di "terrorismo" e detenuti dalla scorsa estate. Alla sbarra ci sono in tutto 11 attivisti per i diritti umani, compresi la direttrice Eser e il presidente Kilic, che rischiano fino a 15 anni di prigione.

Tutti si dichiarano innocenti ed hanno chiesto la fine della loro carcerazione preventiva. Una richiesta che il tribunale ha accolto per tutti ad eccezione di Taner Kilic, che giovedì comparirà davanti a un tribunale di Smirne in un altro processo per "terrorismo" con l'accusa di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Anche Amnesty respinge con forza le accuse e avverte: "L'esito dei processi ci dirà se stare dalla parte dei diritti umani sia diventato o meno un reato in Turchia".