Le Pussy Riot sono tornate in azione e questa volta, per schierarsi a favore della liberazione dei prigionieri politici, si sono introdotte nella Trump Tower di New York, provocando la chiusura dell'edificio per circa mezz'ora. Alcune attiviste del noto gruppo femminista russo hanno fatto irruzione nel grattacielo e qui hanno esibito un lungo striscione dedicato a Oleg Sentsov, regista ucraino condannato in Russia a vent’anni di carcere per terrorismo. Secondo le Pussy Riot l'uomo sarebbe stato anche torturato durante le indagini, come spiega il gruppo sulla propria pagina Facebook. Le manifestanti non si sono limitate però a protestare unicamente per il caso di Sentsov, schierandosi in generale a favore di tutti i prigionieri politici.