Torino, cresce il "partito della schiscetta": il pasto fai-da-te allontana 700 bambini dalla mensa
Oltre 5mila su 32mila iscritti alle elementari nel capoluogo piemontese hanno rinunciato al servizio di refezione scolastica
Continua il boom del "pasto fai-da-te", che, a Torino, sta mettendo in crisi il servizio di ristorazione scolastico. Basti pensare che il "panino libero" ha allontanato dai refettori delle elementari ben 712 bambini in un solo anno. Il "partito della schiscetta", insomma, ha incrementato gli iscritti: in totale, il 16% delle famiglie ha detto basta al pasto in mensa. Su 32mila iscritti alle elementari, oltre 5mila portano il pranzo da casa. Lo riporta La Stampa.
Il panino è diventato a tutti gli effetti un concorrente della mensa? Secondo l'
Assessorato alla Scuola del Comune di Torino, guidato dalla sindaca
Chiara Appendino, sì. Mentre nel 2016 si contavano circa 6mila disdette tra scuola primaria e secondaria, ora la situazione è ben diversa.
La scuola media - Il processo di abbandono della scuola media è partito prima dei ricorsi del
comitato Caro Mensa e della sentenza della Corte d’Appello di Torino del 2016.
Già nel 2012, infatti,
il 50% dei giovani iscritti non frequentava il refettorio. E oggi solo il 20% consuma il pasto in mensa: su 20mila solo 4mila. In questo caso, però, lo scenario è differente rispetto a quello delle elementari: spesso i ragazzi delle medie preferiscono mangiare qualcosa fuori con i compagni. Inoltre, il rientro al pomeriggio, nella scuola secondaria, è previsto una/due volte a settimana, mentre alle elementari è tutti i giorni.
La situazione in Italia - La fuga dalle mense scolastiche riguarda, in particolar modo, il capoluogo piemontese. Anche se il ministero dell’Istruzione ha fatto ricorso in Cassazione contro la sentenza del Tribunale di Torino, il rischio è che "
la schiscetta" prenda il sopravvento. Forti di questa esperienza, anche le altre famiglie italiane vorrebbero essere libere di ricorrere al
pasto fai-da-te. A
Venezia, Mestre, Verona e Genova, per esempio, alcuni gruppi di genitori hanno rinunciato al servizio. A
Milano si può tranquillamente ricorrere al "panino libero", ma l’iniziativa non ha riscontrato tanto successo. A
Firenze è stato il Comune stesso ad aprirsi al pasto da casa. Infine, a
Napoli è stato creato un comitato, ma il ricorso al Tar è stato respinto.
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