TRAVOLTO DALLO SCANDALO

Weinstein, la procura di New York apre un'inchiesta e la Binoche fa mea culpa

Emesso un mandato di perquisizione, intanto l'attrice francese ammette: "Sapevo della bestia che è in lui"

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Dopo lo scandalo, con le accuse di molestie e violenze sessuali, la procura di New York apre un'inchiesta. Che ha come oggetto la The Weinstein Co, l'azienda co-fondata dal produttore cinematografico Harvey Weinstein. Intanto nome dopo nome, si fa sempre più lunga la lista di chi lo accusa. Anche l'attrice francese Juliette Binoche ne parla con Le Monde. "Sapevo della bestia che è in lui", sottolineando però di non essere stata mai vittima.

Weinstein ormai è nell'occhio del ciclone. Il procuratore generale di New York Eric Schneiderman fa sapere che è stato emesso un mandato di perquisizione con l'obiettivo di passare in rassegna l'intero archivio della società, allo scopo di stabilire se dipendenti della società siano stati oggetto di molestie o discriminazione.

"Con lui non mi sono mai sentita in pericolo - ha spiegato Juliette Binoche in una intervista - penso che fossi già armata. L'unica volta in cui ho sentito una insinuazione sessuale da parte sua, non l'ho presa sul serio. Ho risposto immediatamente". L'attrice Premio Oscar per il "Paziente inglese", prodotto proprio dalla Miramax di Weinstein, ha aggiunto poi che una collega la mise in guardia sui comportamenti del produttore.

"E' un essere complesso, stranamente affascinante - ha proseguito - Ma sapevo bene della bestia che è in lui. Dinanzi alla corpulenza di Harvey, dinanzi alla sua energia, la sua voce, avvicinandosi a un tale potere, bisogna sapere dove mettere i piedi e risvegliare la propria intelligenza per non cadere in trappola".