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Legge elettorale, Commissione del Senato approva il Rosatellum 2.0

Testo blindato da parte della maggioranza: escono dall'aula per protesta M5s, Mdp e Sinistra italiana. I pentastellati: "Intervenga Mattarella, riforma è incostituzionale". Si prospetta una nuova fiducia

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La Commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato il Rosatellum 2.0 dando il mandato al relatore del testo, il presidente Salvatore Torrisi. Dopo l'abbandono dell'assemblea da parte dei senatori di Mdp, M5s e Sinistra italiana, tutti i loro emendamenti sono decaduti e la seduta si è conclusa rapidamente. Martedì alle 11 è prevista la seduta dell'Aula del Senato. Il primo voto sarà nel pomeriggio, sulle pregiudiziali.

Mdp, M5s e Sinistra italiana (le minoranze che si oppongono al Rosatellum 2.0) hanno abbandonato i lavori della Commissione Affari costituzionali del Senato per protesta contro la blindatura della nuova legge elettorale da parte della maggioranza che lo sostiene. "Non hanno intenzione di accettare nulla", ha dichiarato l'esponente pentastellato Sergio Endrizzi.

M5s: "Mattarella intervenga per rimuovere i nodi incostituzionali" - "Chiediamo al presidente Mattarella, nell'ambito della sua funzione di moral suasion sulle forze politiche e sulle istituzioni, di intervenire affinché i punti d'incostituzionalità vengano rimossi" dal Rosatellum. Lo scrivono, in un appello al Capo dello Stato, i capigruppo M5s a Camera e Senato. Altrimenti, aggiungono, "chiediamo" al presidente Mattarella "di valutare la possibilità di non firmare la legge e di rinviarla alle Camere".

Le critiche a Matteo Renzi che ha blindato il testo - Dopo la chiusura di domenica di Matteo Renzi alle modifiche della legge elettorale, Mdp ha reagito duramente. Pierluigi Bersani ha definito "una vergogna" il Rosatellum 2.0.

Si prospetta una nuova fiducia "per evitare il voto segreto" - Il testo quindi approda al Senato in un clima tesissimo, dopo l'abbandono da parte di M5s, Mdp e Si della Commissione Affari costituzionali, durante il voto degli emendamenti: "a questa farsa non ci stiamo", ha detto Loredana De Petris di SI, di fronte alla blindatura del testo e alla prospettiva di un voto di fiducia preannunciata dopo che su una quarantina di emendamenti (tra cui quelli sulle minoranze linguistiche) si prospettava il voto segreto, per la prima volta chiesto anche da M5s.

Il voto segreto è una scusa - "Una scusa" quella del voto segreto, secondo Cecilia Guerra (Mdp) per mettere la fiducia e blindare così il testo. I lavori della Commissione, che sarebbero dovuti andare avanti ad oltranza per votare tutti i 179 emendamenti sono iniziati in un clima teso, con l'illustrazione delle proposte di modifica da parte di M5s, Mdp e Si. Quando il relatore Salvatore Torrisi (Ap) ha espresso parere negativo su tutte le proposte, e dopo la bocciatura di una ventina di esse, i tre gruppi che si oppongono al Rosatellum 2.0 per protesta hanno abbandonato i lavori: "non daremo l'alibi alla maggioranza di sostenere che in Commissione si è proceduto in maniera regolare", ha spiegato Doris Lo Moro di Mdp.

Martedì si prospetta un copione già visto alla Camera. Unica suspence, il voto finale sulla legge che sara' a scrutinio segreto. Le minoranze faranno sentire la propria voce in piazza, davanti al Senato: martedì Mdp con Si assieme al Comitato per il No all'Italicum, e mercoledì M5s.

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