Un giudice ha rigettato la richiesta di risarcimento di 417 milioni di dollari alla Johnson & Johnson avanzata da una donna che sosteneva di aver contratto un cancro alle ovaie dopo aver usato un talco per neonati. La Corte d'appello della contea di Los Angeles ha accolto il ricorso della società e la richiesta di un nuovo processo, motivando la decisione con una serie di "errori" commessi dai giurati nel processo di primo grado.
Il primo processo si era concluso due mesi fa con una sentenza a favore della donna. Secondo il giudice di secondo grado, invece, non c'era alcuna convincente evidenza del fatto che la Johnson & Johnson avesse agito con malizia, valutando "eccessivo" il risarcimento richiesto.
Il legale della donna: "Continueremo a batterci" - La decisione sarà nuovamente appellata, ha già annunciato l'avvocato della donna, anche se la querelante Eva Echeverria è nel frattempo deceduta. "Continueremo a batterci in nome di tutte le donne che hanno subito danni da questo pericoloso prodotto", ha affermato il legale.
Utilizzava il talco dagli Anni Cinquanta - La Echeverria aveva accusato la Johnson & Johnson di non aver sufficientemente messo in guardia i consumatori del fatto che il talco potesse favorire il cancro. La donna lo aveva utilizzato ogni giorno dall'inizio degli Anni Cinquanta fino al 2016. Nel 2007 le era stato diagnosticato un tumore alle ovaie.
Nella tesi dell'accusa, Echeverria aveva sviluppato il cancro alle ovaie come un "probabile risultato della natura difettosa e irragionevolmente pericolosa della polvere di talco". E il suo avvocato ha sostenuto che la società era al corrente da trent'anni dei rischi del prodotto.
La società: "Il talco non causa il cancro" - La Johnson & Johnson ha espresso soddisfazione per la nuova sentenza: "Il cancro alle ovaie è una patologia devastante, ma non è causata dal talco cosmetico usato per decenni quale componente del Johnson's Baby Powder. La scienza è stata chiara su questo e continueremo a difendere la sicurezza del prodotto preparandoci a nuovi test negli Stati Uniti".
La società è stata bersaglio di centinaia di simili cause per un totale di richieste di risarcimento pari a diversi milioni di dollari. Tuttavia, martedì una Corte d'appello del Missouri ha rigettato una richiesta di 72 milioni di dollari da parte della famiglia di una donna dell'Alabama deceduta, sostenendo che lo Stato non aveva giurisdizione sul caso.