Prima intossicati da un minestrone, poi raggiunti dal conto dell’albergo. E’ successo a Varazze (Ge), dove una coppia di Voghera (Pv) e il figlio di quattro anni si sono sentiti male dopo aver consumato un preparato di verdure contenente mandragora, un potente veleno vegetale, nell’hotel dove soggiornavano. I proprietari hanno "scontato" solo la giornata trascorsa in ospedale, tra allucinazioni e lavande gastriche.
Intossicati da un minestrone - L’avvelenamento risale al 13 ottobre, quando la famiglia si trovava in vacanza in Liguria. Secondo quanto riporta il quotidiano La Provincia Pavese, clienti e titolari avevano consumato la stessa pietanza, un minestrone di verdure alla genovese. Allucinazioni, tachicardia e vertigini hanno colpito prima la proprietaria del locale e poi, dopo pochi minuti, tutti gli altri commensali. "Eravamo già in camera - ha detto il padre, Vincenzo - sono sceso per dire che stavamo male, di chiamare i soccorsi. Poi ho visto che stavano male anche i titolari. E’ arrivato il 118. I soccorritori ci facevano domande ma non riuscivamo a parlare". Le condizioni del bambino, ricoverato per 48 ore all’ospedale San Paolo di Genova, sono apparse subito più gravi. Tutti sono stati subito soccorsi e sottoposti a una serie di lavande gastriche.
Sequestrato un preparato industriale - Il sostituto procuratore di Savona, Massimiliano Bolla, ha disposto il sequestro di 2,5 chilogrammi del preparato per verdure. "Abbiamo fatto analizzare dal campioni biologici delle vittime", ha spiegato Carlo Locatelli, il direttore del Centro antiveleni della clinica Maugeri di Pavia. "Sono stati identificati due alcaloidi, sostanze atropine simili che sono contenute in molti vegetali come la mandragora, lo stramonio o la belladonna. Talvolta è possibile che in coltivazioni, anche industriali, finiscano le erbe sbagliate". Gli intossicati, però, hanno chiesto misure più incisive: "Se le erbe velenose erano nel surgelato industriale, perché nessuno ordina il sequestro su scala nazionale?".
Il titolare si difende - L’esatta dinamica dell’avvelenamento è ancora incerta. Sotto accusa ci sono anche gli ortaggi di stagione - una patata, una carota e una cipolla - aggiunti per insaporire il piatto. Un’ipotesi seccamente smentita dal titolare dell’hotel, che ha addebitato agli ospiti le spese del servizio. "Siamo qui dal 1963 e non è mai accaduta una cosa del genere", ha ricordato. "Io cucino con ortaggi di stagione freschi, ho solo aggiunto una manciata di surgelati. Se avessi avuto dubbi, non avrei mangiato il minestrone insieme alla mia famiglia".