Il presidente della Repubblica ha promulgato il codice antimafia con riserve. In una lettera al premier, Mattarella ha segnalato la necessità di intervenire sull'art. 31, che nel modificare la cosiddetta "confisca allargata" non ha riportato alcune ipotesi di gravi reati, che erano state inserite da una direttiva Ue 2016. Il Capo dello Stato ha poi chiesto di "procedere a un attento monitoraggio degli effetti applicativi della nuova disciplina".
In sostanza, nella lettera di Mattarella a Gentiloni, il Presidente della Repubblica ha segnalato al governo che l'articolo 31 della nuova legge, nel modificare la disciplina della così detta confisca allargata in caso di condanna penale definitiva non ha riportato alcune ipotesi di gravi reati che erano state inserite nell'ottobre del 2016 dal decreto legislativo n. 202, attuativo di una specifica direttiva dell'Unione europea.
Il Capo dello Stato nella lettera al premier segnala al governo, trattandosi di gravi ipotesi di reato quali i delitti commessi con finalità di terrorismo internazionale, l'associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di falso in monete e banconote, la corruzione tra privati; l'indebito utilizzo di carte di credito o di pagamento ed alcuni reati informatici, l'opportunità di rimediare a tale omissione per assicurare la conformazione del nostro ordinamento agli obblighi Uei oltreché una piena efficacia dell'azione repressiva in caso di condanna per tali reati.