EDITO DA GELSOROSSO

"Le coincidenze non esistono": il libro "testamento" di Stefano Mastrolitti

La presentazione del volume di racconti si terrà mercoledì 18 ottobre al Teatro Abeliano di Bari

© ufficio-stampa

"Questo libro è probabilmente quanto di più vicino a un 'testamento' di Stefano. Amava scrivere, era il suo modo per raccogliere e scolpire gli avvenimenti, i pensieri e soprattutto le emozioni forti, che viveva sempre con passione, quella di un bellissimo giovane uomo". Queste le parole di Daniele Tognacca, direttore di R101, nell’introduzione del libro Le coincidenze non esistono (Gelsorosso, pp. 88, euro 12) di Stefano Mastrolitti. Un volume di racconti pubblicato dalla famiglia dello speaker dopo la sua prematura scomparsa, avvenuta il 9 maggio scorso. La presentazione si terrà mercoledì 18 ottobre al Teatro Abeliano di Bari.

Il libro - "I racconti di Stefano parlano di Amore con la A maiuscola. Innanzitutto di Amore per la vita, che, per una persona che soffre di bipolarismo, vale la pena di essere vissuta un giorno sì e l’altro no - continua Tognacca - La vita di chi vede la fuga come l’uscita di emergenza più vicina per scappare da una pressione incontrollabile. Stefano descrive un sorriso che interrompe il dolore all’improvviso… un dolore che però torna sempre, inesorabile, inevitabile, indomabile. Un uomo con una corazza solida e robusta, ma solo all’apparenza; in realtà l’involucro è sottile e scricchiola, continuamente. […] Il libro è un viaggio che parte dal cuore, per arrivare alla mente e ai pensieri di un uomo, che si è trovato, suo malgrado, a vivere un’esistenza sempre divisa in due, up&down, e ha percepito e amplificato ogni emozione come fosse l’impianto di un concerto rock". Le vendite del libro sosterranno "Progetto Itaca" Onlus, una fondazione che promuove programmi di informazione, prevenzione, supporto e riabilitazione rivolti a persone affette da disturbi della salute mentale e alle loro famiglie.

L’autore - Stefano Mastrolitti è nato a Bari nel 1984. Nel 2006, si è laureato in Scienze della Comunicazione con il massimo dei voti, discutendo una tesi dal titolo "Newspaper movie. Il mito del giornalismo nel cinema". Ha iniziato a lavorare subito dopo la laurea: prima a Roma al Ministero dell’Ambiente e dopo nella Epr (agenzia di comunicazione romana). Dal 2012 al 2014, ha lavorato come speaker a Radio Norba, e poi a Milano in R101, dopo essere arrivato secondo al concorso RDS Academy. Ha, inoltre, vinto il “Premio Michele Campione” nel 2012 per un servizio sui militari italiani in Kosovo ed è stato eletto miglior speaker del 2016 in un sondaggio promosso da lifestyleblog.it. 
Ha scelto di andarsene il 9 maggio 2017, nel giorno in cui nella sua città si celebra la "Festa dei Baresi" alla sagra di san Nicola.

La presentazione - Non si tratterà "solo" di una presentazione, ma di un momento di condivisione per ricordare Stefano. Presenterà la serata Enrico Fornaro. Inoltre, interverranno Pietro Petruzzelli, Assessore allo Sport di Bari; Ughetta Radice Fossati e Felicia Giagnotti Tedone della Fondazione Progetto Itaca; Pietro Pepe, già Presidente del Consiglio Regionale Puglia e zio di Stefano.

Ecco un estratto del libro

«Scrive il giovane uomo, scrive senza fermarsi mai. È la cosa che pensa di saper fare meglio e che, ne è certo, lo fa stare meglio. Vuole, con tutte le forze di cui dispone, che questa sia la sua ancora di salvezza, un varco senza intromissioni tra lui e la giovane donna così lontana, ma così vicina ai suoi desideri più naturali. Un ponte indistruttibile che fabbricherà giorno dopo giorno, aggiungendo un mattone dopo l’altro. Scriverà per lei ogni giorno. E ogni lettera sarà un mattone in più che gli permetterà di raggiungere il suo cuore. E per ogni mattone, sfilerà un pezzo dell’armatura che indossa, così che quando il passaggio sarà finalmente ultimato, lei potrà guardarlo completamente nudo, abbracciarlo, toccarlo. Le scriverà ogni giorno e ogni giorno lei potrà ricevere un pezzo della sua anima, che terrà tra le mani, finalmente corporeo, anche se delicato come un foglio di carta. E se qualche volta non dovesse riuscire a scrivere qualcosa, perché troppo stanco o perché quello che si prova non sempre si può tradurre in parole, beh, allora prenderà una busta e la riempirà ugualmente. Con una delle lettere che da mesi conserva in quella scatola, adesso socchiusa davanti ai suoi occhi umidi».