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Il Papa lancia un appello alla Fao per denunciare fame e migrazioni

Il direttore generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite: "Oggi nel mondo ci sono 815 milioni di affamati e 240 milioni di migranti"

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In occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, papa Francesco in un tweet ha rilanciato l'hashtag della Fao "#ZeroHunger", cioè "zero fame". Il Pontefice in mattinata è intervenuto personalmente presso questa organizzazione, affermando: "La realtà odierna domanda responsabilità per tutelare il diritto di ogni essere umano a nutrirsi a misura dei propri bisogni, partecipando altresì alle decisioni che lo riguardano e alla realizzazione delle proprie aspirazioni, senza doversi separare dai propri cari".

Le parole del Papa: "Amare i fratelli gratuitamente" - "Mi pongo, e vi pongo, questa domanda: è troppo pensare di introdurre nel linguaggio della cooperazione internazionale la categoria dell’amore, declinata come gratuità, parità nel trattare, solidarietà, cultura del dono, fraternità, misericordia?". Questo l'interrogativo che papa Francesco pone durante il proprio intervento alla Fao in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione.

"In effetti - contuinua il Pontefice - queste parole esprimono il contenuto pratico del termine 'umanitario', tanto in uso nell’attività internazionale.
Amare i fratelli e farlo per primi, senza attendere di essere corrisposto: è questo un principio evangelico che trova riscontro in tante culture e religioni e diventa principio di umanità nel linguaggio delle relazioni internazionali. E’ auspicabile che la diplomazia e le Istituzioni multilaterali alimentino e organizzino questa capacità di amare, perché è la via maestra che garantisce non solo la sicurezza alimentare, ma la sicurezza umana nella sua globalità. Non possiamo operare solo se lo fanno gli altri, né limitarci ad avere pietà, perché la pietà si ferma agli aiuti di emergenza, mentre l’amore ispira la giustizia ed è essenziale per realizzare un giusto ordine sociale tra realtà diverse che vogliono correre il rischio dell’incontro reciproco".

"Amare - conclude Francesco - vuol dire contribuire affinché ogni Paese aumenti la produzione e giunga all’autosufficienza alimentare. Amare si traduce nel pensare nuovi modelli di sviluppo e di consumo, e nell’adottare politiche che non aggravino la situazione delle popolazioni meno avanzate o la loro dipendenza esterna. Amare significa non continuare a dividere la famiglia umana tra chi ha il superfluo e chi manca del necessario".

Da Silva (FAO): "815 milioni di affamati nel mondo" - "Si tratta di cifre senza precedenti - afferma il direttore generale della Fao,  José Graziano Da Silva, nel discorso di apertura delle celebrazioni del World Food Day - i conflitti e il clima spiegano l'aumento della fame, con gli affamati arrivati a 815 milioni. Sempre più persone migrano perché non hanno altra possibilità, ecco perché abbiamo deciso di collegare questa giornata mondiale della fame all'agricoltura e allo sviluppo rurale".

Rispetto al 2015, quindi, nel 2016 si contano circa 20 milioni di affamati in più e questo aumento è strettamente collegato a quello dei rifugiati: "Abbiamo avuto nel mondo 74 milioni di rifugiati nel 2015 - continua Da Silvia - I numeri delle  migrazioni vanno ancora oltre, arriviamo a  240 milioni in tutto il mondo, con una crescita del 40% rispetto al 2000, mentre il numero degli sfollati interni nei propri paesi travalica i 740 milioni".

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