Risarcimento da record a una vittima di malasanità. L’Usl 4 del Veneto orientale dovrà corrispondere oltre un milione e 800mila euro a un 40enne diventato cieco e paraplegico nel 2010 per colpa di un errore medico. L’uomo, residente a Eraclea (Ve), si era risvegliato paralizzato e non vedente dopo un'iniezione di anestetico.
Un errore fatale - La vittima era stata trasportata in gravissime condizioni al pronto soccorso di San Donà (Ve) in seguito a un incidente stradale. Secondo quanto riporta il quotidiano La nuova Venezia, al paziente fu somministrato un potente narcotico, che gli causò un arresto respiratorio. Al suo risveglio, l’uomo non era più in grado di muoversi e aveva perso la vista.
Invalido a vita - A sette anni dai fatti, le condizioni dell’uomo restano gravi. Paralizzato e costretto a letto, non è più in grado di vedere i figli, la moglie, i parenti e gli amici. Una condizione altamente invalidante, che lo ha spinto a intentare una causa risarcitoria contro l’Unità sanitaria locale. La vertenza si è conclusa con l’accertamento del danno subito dal paziente. Un pronunciamento importante visto che, oltre a necessitare di assistenza continua, il malato deve sottoporsi a cure costose. Dopo aver vinto la battaglia legale, i familiari chiedono ora di poter ricevere al più presto l’importo stabilito dai giudici.