Il dato nettamente migliore per quanto riguarda i dipendenti pubblici in Italia è quello della Lombardia. Nella regione ci sono 41,21 dipendenti dell’intero comparto pubblico nazionale ogni mille abitanti. Al secondo posto si piazza l’Emilia Romagna con 47,60 e poi il Piemonte con 49,68. Il risultato peggiore è quello della Val d’Aosta con 94,78: più del doppio rispetto alla Lombardia. Questi i dati resi noti dal Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato (ministero dell’Economia e delle Finanze), elaborati da Éupolis Lombardia e riportati dalla Regione in vista del referendum consultivo per l’autonomia fissato per il 22 ottobre.
Ragioni a statuto ordinario - Se si considerano, invece, soltanto i dipendenti delle singole regioni a statuto ordinario, i risultati per la Lombardia sono ancora più significativi. Ogni mille abitanti soltanto lo 0,33% dei cittadini è un dipendente regionale. Le altre regioni virtuose da questo punto di vista sono Veneto, Piemonte ed Emilia Romagna, ma con valori comunque doppi rispetto alla Lombardia (rispettivamente 0,55%, 0,63% e 0,64%). Da notare, inoltre, che il dato lombardo è in miglioramento: nel 2013, il valore di riferimento era lo 0,34% e si contavano venti dipendenti in più (3.304 contro 3.284). Le regioni peggiori su questo fronte sono il Molise (2,06%), la Basilicata (2%) e l’Umbria (1,41%). Le prime due con valori di sei volte superiori rispetto alla Lombardia.
Costo del lavoro dei dipendenti pubblici - Un terzo dato che dimostra la capacità lombarda di far funzionare al meglio la macchina amministrativa utilizzando il minor numero di risorse possibile è quello relativo al costo del lavoro dei dipendenti pubblici. A ogni lombardo costano 18,75 euro, il dato di gran lunga più basso delle regioni a statuto ordinario. Al secondo posto c’è il Veneto con 29,38 euro e poi l’Emilia Romagna con 35,22. Dalla parte opposta della classifica non cambia nulla rispetto a quanto segnalato in precedenza: i dati peggiori sono registrati da Molise (con 144,73 euro), Basilicata (105,31 euro) e Umbria (75,02 euro). Nonostante i costi fossero già estremamente contenuti, anche in questo caso la Lombardia è riuscita a migliorare ulteriormente la situazione nel giro di un anno: nel 2013, i dipendenti regionali costavano infatti a ogni lombardo 19,26 euro. Una variazione del 2,65%, raggiunta grazie a un contenimento dei costi del lavoro pari a 1,6 milioni di euro. Per interpretare ancora meglio il dato relativo alla situazione lombarda si consideri che il valore medio delle regioni italiane a statuto ordinario si attesta a 38,95 euro. Più del doppio.