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Sottosegretario alla Difesa Rossi rimette le deleghe dopo accuse delle "Iene"

Decisione presa "al fine di non coinvolgere l'amministrazione che rappresento e per svolgere ogni azione in piena libertà e con maggiore serenità"

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Il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, ha rimesso le proprie deleghe dopo le accuse della trasmissione "Le Iene". Da un servizio andato in onda il primo ottobre emergerebbe che un parlamentare, il deputato Mario Caruso, avrebbe formalmente assunto il figlio del sottosegretario, che non si presenterebbe mai al lavoro, per fargli un favore, e che lo stipendio in realtà gli arriverebbe dal padre. "Sono accuse infondate", si è difeso Rossi.

"Sono insinuazioni che infangano, ancora una volta, la mia reputazione. Mio figlio ha un regolare contratto di assistente parlamentare con un deputato della Camera", prosegue Rossi.

"Il documento, consultabile, conferma l`assenza di un rapporto di dipendenza dal mio ufficio contrariamente a quanto riportato nel servizio. Un incarico di natura fiduciaria che non prevede vincoli di orario lavorativo e anche per questo con una minima retribuzione. Con questa iniziativa voglio fare chiarezza per evitare che queste informazioni siano strumentalizzate: le spese relative ai collaboratori sono rendicontate, e questo basta per dimostrare da chi realmente dipende l`impiegato e viene retribuito".

Rossi annuncia di avere "dato mandato a uno studio legale al fine di tutelare l`immagine mia e di mio figlio ed esaminare la possibilità di contestare le accuse che mi sono state rivolte nelle opportune sedi legali". "In ogni caso - conclude - al fine di non coinvolgere l'amministrazione che rappresento e per svolgere ogni azione in piena libertà e con maggiore serenità, ho deciso di rimettere le deleghe conferitemi dal Ministro della Difesa".

Boldrini: valuterò iniziative - "La situazione messa in evidenza dal servizio delle 'Iene' è inaccettabile. La violazione dei diritti di un lavoratore o di una lavoratrice è grave sempre, ma lo è ancor più se a rendersene responsabile è chi siede in Parlamento". Così la presidente della Camera Laura Boldrini che chiederà "al Collegio dei Questori una approfondita ricostruzione dell'accaduto, per valutare eventuali iniziative da assumere sia sulla specifica vicenda, sia in merito a una diversa regolamentazione di tutta la materia".

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