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Bankitalia: "Imperativo ridurre debito, ora è alla nostra portata" | "Sulle pensioni non si torna indietro"

Il vicedirettore di Palazzo Koch: "Un sentiero arduo ma meno angusto del passato". Intanto l'Istat promuove i dati economici ma invita il governo a proseguire la lotta contro il sommerso

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La "significativa" riduzione del debito pubblico "è un imperativo" per l'Italia, oggi "alla nostra portata". Lo ha sottolineato il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in audizione sulla Nota diaggiornamento al Def di fronte alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. "E' un sentiero arduo", ha detto, "ma meno angusto del passato".

"La politica di bilancio si deve muovere lungo un 'sentiero stretto' tra l'esigenza di non soffocare la ripresa congiunturale e l'imperativo di ridurre il debito", come più volte sottolineato da Pier Carlo Padoan. Tuttavia, in questo momento il sentiero "pur sempre arduo, è un po' meno angusto che in passato, grazie alle favorevoli condizioni della congiuntura e dei mercati". E' il giudizio espresso da Luigi Federico Signorini.

Bankitalia: non tornare indietro sulle pensioni - "Le ultime proiezioni sulla spesa pensionistica mettono in evidenza l'importanza di garantire la piena attuazione delle riforme approvate in passato, senza tornare indietro", ha detto ancora il vicedirettore generale di Bankitalia.

Istat conferma quadro previsioni governo per 2017 - Intanto l'Istat conferma per il 2017 le stime contenute nel quadro macroeconomico della Nota di aggiornamento al Def messa a punto dal governo. "Nonostante le differenze nelle ipotesi esogene sottostanti i due modelli e il conseguente impatto sulle dinamiche delle variabili di domanda interna, il modello MeMo-It conferma per il 2017 il quadro previsivo indicato nella Nota di aggiornamento", ha affermato il presidente dell'Istituto di Statistica, Giorgio Alleva, nel corso di un'audizione in Senato.

Istat: sommerso è freno, lotta evasione strategica - L`economia sommersa rappresenta "un freno strutturale allo sviluppo del Paese. In questo contesto, le politiche di contrasto all'evasione assumono una valenza strategica di grande importanza anche per aumentare il potenziale di crescita della nostra economia e la competitività del sistema produttivo". Ha detto ancora Alleva, il quale ha ricordato i risultati della "Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva" diffusi in occasione della presentazione della Nota di aggiornamento che in media per il triennio 2012-2014 vedono emergere un gap complessivo pari a circa 107,7 miliardi di euro, di cui 97 miliardi di mancate entrate tributarie e 10,7 miliardi di mancate entrate contributive. Dal 2012 al 2014 l`aumento delle mancate entrate tributarie ammonta a 4,6 miliardi di euro, mentre le stime relative al 2015 mostrano alcuni segnali di miglioramento.

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