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Di Maio: "I sindacati si autoriformino, con pensioni d'oro e finanziamenti sono lontani dai 30enni"

Il candidato premier del Movimento 5 Stelle: "Dobbiamo dare possibilità alle associazioni giovanili di contare nei tavoli di contrattazione". Ministro Poletti: "Rispettare l'autonomia"

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Il candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio avverte i sindacati: serve una riforma seria delle loro organizzazioni per restituire competitività all'Italia. "Le sigle sindacali devono cambiare radicalmente - dice al Festival del lavoro di Torino -. Dobbiamo dare possibilità alle associazioni giovanili di contare nei tavoli di contrattazione, serve più ricambio. O i sindacati si autoriformano o quando saremo al governo faremo noi la riforma".

"Un sindacalista che prende la pensione d'oro o finanziamenti da tutte le parti ha poca credibilità per rappresentare un giovane di trent'anni", ha aggiunto Di Maio.

"Serve manovra shock su costo del lavoro" - Per quanto riguarda, poi, il costo del lavoro, il candidato premier del M5s è convinto che "abbiamo bisogno di una manovra shock, dobbiamo dare possibilità alle imprese e studi professionali di assumere per far riprendere l'economia e ridare gettito allo stato: così si può pagare il debito e si possono fare ulteriori investimenti sull'abbassamento del costo di lavoro".

"Internet più grande fabbrica di posti di lavoro" - Secondo Di Maio, "internet è la più grande fabbrica di posti di lavoro". "Se avessimo aumentato del 35% gli investimenti su Internet avremmo il 5% di disoccupazione giovanile in meno - ha proseguito -. Se avessimo la diffusione internet dell'Olanda ora avremmo 270mila nuovi posti di lavoro". C'è dunque un modo per combattere la disoccupazione: "Per avere un processo di recupero posti di lavoro vanno fatti investimenti in tecnologia".

Poletti: "Rispettare l'autonomia dei sindacati" - "I sindacati hanno la loro autonomia e la loro responsabilità, credo vada rispettata, perché sicuramente sanno, per la storia che hanno alle spalle, qual è la situazione che vivono. Quindi valutano ogni giorno, ne sono certo, il dato di adeguatezza che è presente". Lo afferma il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, commentando le parole sui sindacati del candidato premier M5s, Luigi Di Maio."Una delle regole del funzionamento della democrazia è il rispetto delle sfere di competenze e responsabilità di ognuno", dice il ministro dal G7 di Venaria.

La replica della Camusso (Cgil): parole insopportabili "Un linguaggio autoritario e insopportabile": così il segretario generale della Cgil Susanna Camusso ha definito l'attacco rivolto ai sindacati dal candidato premier Cinque Stelle Luigi Di Maio. " Non è il primo che lo dice (di riformare i sindacati, ndr). Ce n'è stato un altro che poi ha fatto il jobs act". Di Maio "dimostra tutta la sua ignoranza ma insieme l'arroganza di chi crede che il pensiero sia solo di chi governa e non riconosce la rappresentanza".

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