Sugli Appennini

Orsa finisce al laccio dei bracconieri: liberata dai guardiaparco

L'esemplare è stato salvato da morte certa dal personale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise nel territorio di Campoli Appennino

Vagava da novembre con quel laccio da bracconieri stretto al collo, ma solo a fine settembre i guardiaparco del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise sono riusciti a intervenire per salvarla. E' la storia di un esemplare femmina di orso marsicano, di 10 anni d'età e del peso di 80 chili, che rischiava di morire per le gravi ferite riportate dopo essere finita in una trappola per animali di grossa taglia. L'operazione di salvataggio, avvenuta nel comune di Campoli Appennino (Frosinone), è stata filmata e diffusa sui canali social del Parco.

Una volta individuato l'animale con il cavo d'acciaio al collo, sono stati allestiti diversi siti di cattura, finché la squadra composta dal veterinario, dai tecnici del servizio Scientifico e dalle Guardie del servizio di Sorveglianza del Parco hanno scovato l'orsa che presentava un'ampia ferita al collo dovuta al cappio che aveva iniziato a incidere i tessuti sottostanti fino a portarla alla morte. Liberata da quella tortura e medicata, l'orsa è stata rilasciata e continuerà ad essere monitorata: dovrebbe guarire in 2-3 settimane.

E' stata presentata una denuncia alla Procura di Cassino, competente per territorio. Quel cavo d'acciaio, stretto al collo dell'orsa, viene generalmente utilizzato dai bracconieri, che li pongono nei punti passaggio della fauna selvatica. "Questo episodio - afferma il presidente del Parco Antonio Carrara – è di una gravità inaudita. La pratica di apporre lacci per bracconare animali di grossa taglia è purtroppo ancora molto frequente: l'animale che vi rimane intrappolato muore di solito per soffocamento, per gravi amputazioni o per le estese e profonde ferite riportate".

"Se da una parte il salvataggio di questa femmina di orso bruno marsicano ci rende orgogliosi - conclude Carrara - e ci spinge a lavorare ancora con maggiore tenacia per la tutela e la conservazione di questa specie gravemente minacciata proprio da cause direttamente o indirettamente legate all'uomo, dall'altra non possiamo non denunciare la necessità di azioni più incisive per prevenire e reprimere la pratica del bracconaggio che mette continuamente a rischio la sopravvivenza degli orsi".